Asimina triloba

L’asimina triloba (detto familiarmente ‘banano di montagna’) è un piccolo albero per persone pazienti, infatti passano alcuni anni dal momento in cui lo si interra al momento in cui si arriva finalmente ad assaggiare i suoi frutti, simili a patate verde-giallo e dalla consistenza cremosa.
La prima delle nostre due asimine la comprammo tanti anni fa sul vecchio catalogo Peraga e ci arrivò un alberello stento, poco più di un rametto esile, che interrammo amorosamente e che tenemmo sotto osservazione gelosamente, attendendo i suoi frutti di cui nulla conoscevamo se non l’aspetto esteriore visto in fotografia, ché i frutti dell’asimina non si trovano in commercio perché quando sono maturi son troppo delicati per essere trasportati e se li si raccoglie acerbi poi non maturano più.
E aspettammo.
E aspettammo.
Un anno perché l’albero era troppo piccolo e non fiorì affatto, l’anno successivo perché comparve uno sparuto fiorellino che poi cadde subito, l’anno dopo perché i tre fiori comparsi non andarono a frutto, e insomma, quando alla fine, dopo cinque o sei anni dall’impianto, raccogliemmo il primo e unico frutto che la pianta produsse, l’omo mi disse che aveva quasi paura ad assaggiarlo perché temeva di rimanere deluso dopo aver aspettato così a lungo.
Ma così non andò: il frutto, morbido e cremoso e contenente all’interno alcuni grossi semi, aveva la consistenza ed il sapore del budino alla vaniglia con in più un tocco di sapore che richiamava la banana, e insomma era così buono che da quell’anno guardammo con piacevole aspettativa la comparsa dei minuscoli frutticini alla caduta dei petali del fiore:

e ne seguimmo con gioia l’ingrossarsi:

Spero che anche quest’anno, verso la fine di agosto, potremo gustarci i desiati frutti.

 

Pubblicato da Bee

Ape per scelta e antigrillista per DNA, ama parlare di sé in terza persona, spargere serenità e buffezza e raccontare le meraviglie del mondo che ci circonda.