Cerco un Reddito di Cittadinanza permanente.

Questo articolo nasce da un’esigenza, per me urgente, di capire di cosa si parla col “ Reddito di Cittadinanza “, nome strano e fonte di mille emozioni 🙂
Una promessa politica che ha conquistato il consenso di così tanti elettori, merita scrutinio, domande e risposte serie.Che finora non si trovano. Quelle che trovo, destano in me preoccupazione, particolarmente in quegli aspetti che lo rendono identico al sistema che ha sostituito, con risultati disastrosi, parte del Welfare in Gran Bretagna ( “Welfare to work” o “ Workfare”).

Vorrei dunque piu’ dettagli sul cavallo di battaglia del Movimento5Stelle, che sembra cambiare forma giornalmente.
Alcuni giorni fa, con questo commento, mi appellavo alla kasbah per chiarimenti:
“Il Reddito di cittadinanza, così spiegato da Repubblica, mi perplime per mancanza di dettagli, nei quali, si sa, si nasconde il diavolo.
1)

Da dove verranno i milioni mancanti?

2)
Esiste una lista di questi negozi? Se si, dove la trovo? Se questi negozi mancano in certe zone/regioni, che si fa? Si prende il treno per far la spesa?

3)
Se ‘familiare” e ‘patrimoniale’, perché si chiama “ di cittadinanza’? Un figlio che per mancanza di lavoro decide di vivere coi genitori, verrà qualificato da loro dipendente qualsiasi sia la sua età? Il reddito dei genitori verrà dunque considerato anche se il figlio ha, diciamo, 40 anni?*

E’ già chiaro questo “reddito” non sia poi “ di cittadinanza” su un altro aspetto, cioè non è proprio della serie: ‘solo agli taliani’, come vorrebbero il nome fuorviante e la retorica del momento:

4)
Articoli, inchieste, documenti e testimonianze, provano che “ I Centri d’Impiego” non solo hanno bisogno di risorse, ma sono disfunzionali sopratutto nel Sud d’Italia e dovrebbero essere rivisti nell’intero.Si farà? Basterà` 1 milione? Le “ 3 proposte di lavoro” : che lavoro? Quante ore? A che distanza?
5)
Questo dettaglio mi preoccupa, perche’ molto simile a quello che in Gran Bretagna ha creato migliaia di “ lavori” a vantaggio dei datori di lavoro, piuttosto che dei lavoratori. Tesco ( O Poundland o altre aziende private che hanno aderito allo schema UK), ha beneficiato di sussidi e sgravi per l’impiego di centinaia di sistema-scaffali, persone senza contratto definitivo ( il cosiddetto Zero hours contract), orari decisi all’ultimo momento e, nonostante le lunghe ore di lavoro svolto, pagati solo con la somma limite del sussidio ( col RdC, 35 ore a 780 euro)? Di più, di meno? Chi decide? Con quali criteri?
6)
Cosa viene definito “ lavoro socialmente utile”? C’è una lista? Dove? Chi gestisce questi ‘lavoratori? Chi li assicura/organizza?
Le mie domande non finiscono qui, è solo un inizio. Vorrei sapere come sarà amministrata la burocrazia che deriva da queste proposte, quali i costi e se domani vedremo sui nostri schermi un film denuncia :” Io Daniele Rossi”, da un Ken Loach italiano.” * Io, Daniel Blake

Qualche spiegazione sul Reddito di Cittadinanza l’ho trovata dopo il mio iniziale commento. Contiene alcune risposte alle mie domande ma, sopratutto, si pone i miei dubbi in maniera più chiara ed informata.Vi invito a leggere l’articolo di Daniele Zito con attenzione:
Cosa sara’ il Reddito di cittadinanza. Dal Welfare al Workfare.

Conclusione :
– Sappiamo poco dei dettagli di questa promessa. Quelli che vengono alla luce sembrano alterare in maniera sostanziale quella che era l’aspettativa iniziale di coloro che, a questa promessa, ci avevano creduto.

-Capire quei dettagli diventa fondamentale, perche’ se fosse inapplicabile, troppo costosa, poco ‘reddito’ e ‘molta cittadinanza’, se fosse punitiva, se fosse basata su obblighi impossibili e così via, diventerebbe utile smascherarla per quello che davvero è, o far pressione affinche’ venga alterata.

-Ignorarla perche’ “non succederà “ è pericoloso. Il Reddito di Cittadinanza rimane la bandiera dei 5Stelle e la promessa su cui milioni d’elettori contano. Stiamo attenti a non togliere, ignorandole, le castagne dal fuoco ai responsabili di quelle castagne.

E qui nasce la mia preoccupazione che il RdC diventi, ancora una volta, parte di una di strategia politica. Se non discutiamo i dettagli, informiamo e siamo informati; se non capiamo davvero cosa si nasconde dietro quel nome altisonante ed il RdC continuasse ad apparire come “la fine della povertà “ come ce lo promette Di Maio, ma non venisse mai alla luce, non saranno le sue storture ad essere evidenziate, ma la UE a diventare, ancora una volta, il mostro che non ci permette di realizzare i nostri sogni.
Sarà:“ Ce lo chiede l’Europa” (cit.), non: “ Vi ho promesso capre ma prego, accettate cavoli” e ‘poveri gli scemi che ci sono cascati’( cit.).

* Sembra questa domanda abbia già una risposta, se l’articolo del Messaggero è accurato:
Reddito di Cittadinanza: Niente sussidio per chi vive coi genitori>