Cronaca di una morte annunciata

Ho letto da qualche parte che il delitto perfetto consisterebbe nel far ingoiare un cubetto di ghiaccio alla vittima designata, che si strozza e muore soffocata; il ghiaccio si scioglie lentamente e non lascia nessuna traccia in un esame autoptico… non so, sinceramente, se questo è vero, ma rende bene l’idea di come, in alcuni casi, sia possibile far passare un omicidio premeditato per una morte naturale. Anche di una classe politica.

Come nel bellissimo libro di Marquez, tutti sapevano cosa si stava compiendo ma nessuno è intervenuto per impedirlo. Come in “Assassinio sull’Orient Express”, a commettere lo stesso delitto si può essere in tanti, ognuno con moventi diversi: nel nostro caso giornalisti, padri nobili, costituzionalisti, opinionisti, corsivisti, associazioni, sindacalisti, social network, grand commis, politicanti di nuovo e vecchio corso, ex compagni di partito, professori di ogni ordine e grado, conduttori televisivi, apparati dello Stato, servizi segreti, filosofi, cantanti, comici, attori, nani, ballerine, farisei vari e presenzialisti in genere. Arma del delitto: fango a carrettate, calunnie infamanti, accuse di inesistenti derive autoritarie, attacchi a livello personale, inchieste clamorose finite in una bolla di sapone, intercettazioni taroccate, banali errori amplificati a dismisura, sciocchezze elevate a disastri epocali. Se non si può, ovviamente, addebitare solo a questo la sconfitta del PD alle ultime elezioni politiche, è però indubbio che la character assassination nei confronti dei suoi esponenti più in vista abbia giocato un ruolo tutt’altro che trascurabile. Chiunque si sarebbe sfracellato.

Molti ricorderanno l’impietosa gogna mediatica messa in atto contro Agnese Landini, rea di essere la moglie di un certo Matteo Renzi, visto ormai dalla maggioranza degli italiani come l’origine di tutti i mali. Eppure, al netto degli sbagli che pure ci sono stati, Renzi è stato al governo per soli 3 anni, un po’ troppo pochi per incolparlo di tutti i “disastri” derivanti da decenni di cattiva politica. Hai voglia a salvare vite umane in mezzo al mare… E’ stato accusato di essere un negriero.  E’ stato accusato di aver firmato l’accordo di Dublino da chi quell’accordo lo aveva veramente firmato. Lo hanno accusato di essersi comprato un aereo e di essersi fatto regalare una Lamborghini. Di avere fratelli e cugine inesistenti macchiatisi di reati. Di avere rapporti torbidi con le banche, ed ha dovuto umiliarsi esibendo in TV il suo estratto conto, dal quale risultava che il suo rapporto con le banche era quello di cliente, con le rate del mutuo da pagare. Renzi, i suoi familiari e i suoi collaboratori sono stati il bersaglio del giustizialismo più becero, e tutto questo passava tranquillamente nei media, sui social e sui giornali, ben al di là del sacrosanto diritto di critica.

Carattere certamente non facile, sfrontato e dalla battuta velenosa da toscano doc, non può essere solo per questi motivi che è diventato così impopolare e odiato in pochissimo tempo: la Storia è piena di leader amati e vincenti che pure non brillavano certo per simpatia e fair play. Eppure, quasi tutti hanno usato e legittimato le campagne denigratorie dei grillini per affossare il nuovo leader del PD e la giovane classe dirigente che tentava di farsi strada.

Epitome di tutto questo, la character assassination nei confronti di Maria Elena Boschi fatta di gossip, sessismo e diffamazioni varie, che ha rovinato forse per sempre la reputazione e la carriera politica di un giovane ministro il cui torto più grande agli occhi degli italiani è tuttora quello di essere figlia di un banchiere. Allo scoppiare dello scandalo Banca Etruria Roberto Saviano, considerato un maître-à-penser da una certa sinistra, in un’intervista a Repubblica afferma «la Boschi deve dimettersi» e poi attacca duramente Renzi, al quale, tanto per cambiare, rimprovera sul decreto-banche «l’ennesimo atto autoritario». Una nota trasmissione di La7 prende la palla al balzo e rincara la dose: il ministro Boschi (definita “la fatina”) ci prende per scemi! A causa della disinformazione imperante, la realtà viene capovolta, il PD non è quello che ha salvato correntisti, risparmiatori e dipendenti, ma diventa “il partito dei banchieri”, e tale è rimasto nella vulgata popolare. La macchina del fango lavora a pieno regime, la Boschi non viene difesa praticamente da nessuno, a parte l’ala renziana, e la vicenda del suo presunto conflitto di interessi  è usata non solo dalle opposizioni ma anche da “compagni” del suo stesso partito, che ne chiedono le dimissioni in ogni occasione.

Il referendum del 4 dicembre? La campagna sulla deriva autoritaria è stata un capolavoro mediatico di ribaltamento della verità. Una Riforma che non toccava la forma dello Stato e che manteneva integro il Parlamentarismo costituzionale è stata fatta passare per uno stupro della Costituzione. Hai voglia a spiegare che non è così, chi vuoi che ti creda quando tutti, e alcuni perfino nel tuo stesso partito, sostengono  che si tratta di un attentato alle libertà costituzionali? In Italia tutti fan del bicameralismo, dalla casalinga di Voghera all’imbianchino di Canicattì, oppure c’è qualcos’altro? Qualcuno sospetta addirittura che per far vincere in tutta Europa i populisti, i russi abbiano impiegato migliaia di persone con il compito di diffondere fake news, che viralizzandosi sono diventate verità per la maggior parte delle persone. Un quadro spaventoso se fosse vero e che si potrebbe riassumere nella frase di Mark Twain “una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe“. Ecco, mentre dai vertici del partito ci si metteva le scarpe cercando di spiegare come stavano effettivamente le cose, le bufale avevano ormai fatto il giro del mondo, ossia del web.

Ma a mio avviso, il punto di non ritorno fu quando tutti voltarono la testa dall’altra parte allorché venne fuori che un carabiniere aveva costruito prove false per incastrare Renzi, la sua famiglia e il suo entourage, con giornalisti vari, soprattutto del Fatto Quotidiano, a tenergli bordone. “Dai, che arriviamo a Renzi!”, dicevano tutti eccitati il capitano del Noe Giampaolo Scafarto e il colonnello Ultimo (al secolo Sergio De Caprio) i quali, secondo il Procuratore di Modena Lucia Musti, “erano come presi da delirio di onnipotenza” e tentarono in più occasioni di spingerla a coinvolgere nell’inchiesta Consip l’allora Presidente del Consiglio attraverso informative di polizia giudiziaria “fatte coi piedi”. Uno scenario inquietante, al limite del colpo di Stato, che però è passato pressoché inosservato agli occhi degli italiani, soverchiato da problemi ben più gravi, ultimo in ordine di tempo quello dei sacchettini dei supermercati (opera, manco a dirlo, sempre del perfido Renzi per far arricchire una sua parente che ne aveva il monopolio).  Per dovere di cronaca Scafarto, finito sotto inchiesta per falso, rivelazione del segreto d’ufficio e depistaggio e di recente diventato assessore alla Legalità (no, non è una battuta) in un comune del napoletano, ha chiesto scusa ai Renzi. Ma se il caso Consip sembra essersi rivelato ormai una montatura, sapremo mai chi l’ha ordita?

Il comico Maurizio Crozza con la sua abituale obiettività spiega gli intrecci del caso Consip nella sua trasmissione Fratelli di Crozza

Adesso io chiedo idealmente a tutti quelli che hanno contribuito a questa dissacrazione metodica e che rimasero inorriditi per il risultato scaturito dalle urne il 4 marzo 2018: ma nel condurre la campagna di delegittimazione del Partito Democratico, di Renzi e dei governi PD, condotta con un manicheismo da guerra fredda, voi che cosa vi aspettavate di sortire se non questo rigurgito populista, demagogico, giustizialista, (s)fascista? Possibile che non abbiate considerato che l’alternativa al PD era quanto di più sgangherato, incompetente, improvvisato, pericoloso la scena politica nazionale potesse offrire? Possibile che oggi puntiate il dito sgomenti e attoniti contro Salvini e Di Maio, quando siete stati voi a spianargli la strada cavalcando irresponsabilmente l’onda dell’antipolitica e inducendo in un popolo incattivito dalla crisi e dalla propaganda gentista la convinzione di doversi affidare a questi due  individui “perché tanto peggio di così non si può andare”?

Lo chiedo anche ai vari perdenti della “ditta” e ai fuoriusciti, che non hanno mai accettato l’esito delle primarie (ben due) e che hanno dato una discreta mano all’opera di demolizione mediatica,  quella sinistra che veniva ospitata ogni giorno, in maniera sovradimensionata rispetto al suo peso elettorale effettivo, in tutti i talk show per inveire contro Renzi e il PD, utili idioti che hanno lavorato per il re di Prussia. In altri momenti logorroiche cassandre quotidianamente a caccia di un cronista per dissentire, stigmatizzare, screditare l’azione dei governi a trazione PD (nonostante molti osservatori esteri li descrivessero come buoni governi), oggi stanno in rigoroso, sospetto, assordante silenzio. Magari qualcuno ogni tanto si sveglia dal torpore alla parolina magica “congresso”, ma oggi che sta venendo giù tutta l’impalcatura demagogica con cui leghisti e grillini hanno costruito la campagna elettorale, oggi che perfino Marco Travaglio firma un editoriale al veleno dal titolo esplicito “Tempo scaduto”, oggi che, per dirla come l’amica Bee, “ormai la merda è montata in scagno, e oltre che puzza sta facendo danno”, loro sull’operato del governo gialloverde (soprattutto nella sua nuance giallla) stanno zitti o fanno solo blande paternali. Anzi, chiedono scusa per le politiche dei governi precedenti…

Bersani e Speranza brindano al successo del NO al referendum del 4 dicembre 2016

Non siamo in grado di sapere quanto durerà questo governo per l’indubbia sete di potere che lega Di Maio e Salvini, quello che pare stia avvenendo è che il M5S sta pagando un caro tributo in termini di consenso al sodale, che nel giro di quattro mesi ne ha fagocitato una buona parte di elettorato. Praterie per un opposizione degna di questo nome che ne sappia approfittare pro domo sua e non corra dietro a questo o quell’altro degli sconfitti di questa fase politica, si chiamino Fico o Bersani, vagheggiando idilli innaturali e malvisti dalla base.

Pubblicato da Lady Viper

Strega Wicca. Restituisco per tre volte quello che ricevo, nel bene e nel male. Quindi occhio...