Fumo sull’acqua

In questi giorni sta andando in scena la 52esima edizione del Montreux Jazz Festival, una rassegna musicale estiva molto nota che, a dispetto del nome, include in realtà esibizioni di artisti di diversi generi, specialmente rock. Nel corso degli anni hanno suonato nella cittadina svizzera sul lago di Ginevra grandi nomi, da Ella Fitzgerald a B.B King, da Charles Mingus ai Led Zeppelin, da Aretha Franklin a David Bowie (ma l’elenco è davvero molto più lungo) facendone un evento di culto.

La locandina di quest’anno del Montreux Jazz Festival

L’aneddoto più noto però riguarda un fatto avvenuto in inverno, nel Dicembre 1971, quando, al Montreux Casino, il luogo dove si celebrava il festival, era in programma un concerto di Frank Zappa e i suoi The Mother of Invention. Nello stesso momento, i Deep Purple erano a Montreux, con il compito di registrare le tracce del nuovo album, che si sarebbe poi chiamato Machine Head. La band, dopo il mezzo flop dell’album precedente, Fireball, volevano un posto poco caotico dove registrare (e probabilmente anche risparmiare sulle tasse), per cui si fecero noleggiare uno studio mobile dai Rolling Stones. La band sapeva inoltre che, terminato il concerto di Frank Zappa, il Casino sarebbe stato chiuso al pubblico per tre settimane, e il gruppo avrebbe potuto insediarsi per registrare le proprie canzoni in tutta tranquillità, grazie soprattutto al beneplacito del patron del Festival, Claude Nobs.

Come si presentava il Casino di Montreux

Ecco quindi che il 4 Dicembre 1971 i Deep Purple ne approfittarono per ascoltare il concerto di Frank, quando un uomo ebbe l’infelice idea di sparare un razzo di segnalazione (o più probabilmente un piccolo fuoco d’artificio) che si incastrò acceso nel soffitto del Casino. Lo stesso Ian Gillian, il vocalist della band, fu testimone della cosa. Mentre era in corso un assolo di Don Preston al MiniMoog qualcuno diede l’allarme, un altro componente della band esclamò “Fire, ladies and gentlemen” citando l’eccentrico cantante britannico Arthur Brown, non afferrando probabilmente subito la serietà della situazione. Poco dopo l’edificio cominciò a riempiersi di fumo e ne scaturì un fuggi-fuggi generale, ostacolato dal fatto che alcune porte erano chiuse. Claude Nobs si prodigò di persona per soccorrere alcune persone, Frank Zappa (la cui costosa attrezzatura venne completamente distrutta) usò la sua Gibson per rompere dei vetri e permettere ad altre persone di uscire. Qui sotto l’intero bootleg del concerto (se saltate alla fine l’audio diviene esplicativo di ciò che stava succedendo).

Alla fine fortunatamente nessun venne ferito seriamente, e i Deep Purple fecero ritorno al loro albergo da dove poterono osservare la colonna di fumo e le fiamme riflettersi sulla sponda del lago.
E qui, confermando il fatto che il cervello umano trova stimoli in situazioni inaspettate, successe che il bassista della band, Roger Glover ebbe l’ispirazione, pare notturna, di fare una canzone dal titolo Smoke On The Water. Gli altri membri della band trovarono il titolo un po’ “da drogati”. Nel frattempo Claude Nobs, nonostante avesse appena perso l’edificio del festival, cercò per i Deep Purple un nuovo posto dove registrare, e trovò un vecchio teatro in disuso, Le Pavilion, che si cercò di allestire alla bene meglio. Ed è qui che la sera Ritchie Blackmore, mentre ancora si testavano le attrezzature, se ne uscì con il riff per chitarra più famoso di tutti i tempi (pochi semplici accordi, alla fine le cose semplici sono quelle più apprezzate). Jon Lord gli andò subito dietro, con il suo Hammond collegato ad un amplificatore Marshall, così da distorcere il suono dell’organo alla maniera di una chitarra, uno dei suoi marchi di fabbrica. Alla fine quella sera riuscirono a fare un unico take della canzone, ancora grezza e senza alcun testo (e ancora con un titolo provvisorio), prima che la polizia elvetica, chiamata dai residenti locali infuriati per non riuscire a dormire, accompagnasse fuori la band dal teatro. Ad ogni modo in quel momento la band considerava la canzone come una jam session o una demo song, senza alcuna velleità.

I Deep Purple avevano già suonato a Montreux nell’Aprile di quell’anno, e anche due anni prima: ciò gli permise di conoscere Claude Nobs (© DPAS Archives / Deep Purple Overseas Ltd)

Dopo 5 giorni, la band riuscì ad insediarsi al Grand Hotel di Montreux, dove riuscirono finalmente (ma velocemente, i loro visti svizzeri erano in scadenza) a lavorare alla tracce dell’album. Dovettero utilizzare dei materassi trovati sul posto per il trattamento del suono. Trovarono anche il tempo di cenare con Claude, al quale dissero che come sorpresa, avevano fatto una traccia ispirata al rogo del Casino, che si chiamava Smoke On The Water (alla fine l’ispirazione di Glover fu ritenuta valida), ma che non sarebbe finita sull’album. Come la ascoltò Claude disse subito “siete pazzi, questa è roba grossa”. Glover sostiene che in realtà la canzone venne alla fine inclusa perché, in fin dei conti, non c’era abbastanza materiale da pubblicare. Ad ogni modo Ian Gillian scrisse il testo della canzone, praticamente un resoconto algido della loro esperienza di quei giorni:

We all came out to Montreux
On the Lake Geneva shoreline
To make records with a mobile
We didn’t have much time
Frank Zappa and the Mothers
Were at the best place around
But some stupid with a flare gun
Burned the place to the ground

Smoke on the water, fire in the sky
Smoke on the water

They burned down the gambling house
It died with an awful sound
Funky Claude was running in and out
Pulling kids out the ground
When it all was over
We had to find another place
But Swiss time was running out
It seemed that we would lose the race

Smoke on the water, fire in the sky
Smoke on the water
We ended up at the Grand hotel
It was empty cold and bare
But with the Rolling truck Stones thing just outside
Making our music there
With a few red lights and a few old beds
We make a place to sweat
No matter what we get out of this
I know we’ll never forget
Smoke on the water, fire in the sky
Smoke on the water

La canzone fu completata al Grand Hotel nella versione che tutti conosciamo e inclusa nell’album, ma anche in quel momento era appunto considerata un filler, una canzone riempitiva. A riprova, quando Machine Head, dedicato a Claude Nobs (Funky Claude), fu pubblicato nel 1972, furono i brani Never Before e Highway Star a essere pubblicati come singoli. Smoke On The Water dovete attendere un altro anno prima di avere lo stesso privilegio e scalare le classifiche. Aneddoto nell’aneddoto: i Deep Purple dovevano avere problemi nel giudicare le proprie canzoni. In quelle sessioni al Grand Hotel registrarono anche When a Blind Man Cries, che non finì nemmeno nell’album e fu incluso solo come lato b del singolo Never Before.
Ad oggi Smoke On The Water è decisamente l’inno all’hard rock più noto, identificato dal riff su cui ogni chitarrista, principiante o meno, si è cimentato. E non avremmo avuto questa canzone, se uno stupidotto (some stupid with a flare gun) non avesse dato fuoco al Casino (the gambling house) di Montreux in quel Dicembre del ’71.

Il monumento alla canzone (forse ora rimosso) con lo spartito del famoso riff

Links da cui ho tratto questa storia:
rogerglover.com
dangerousminds.net
bilan.ch
deep-purple.net
darkerthanblue.wordpress.com
independent.co.uk
en.wikipedia.org/wiki/Machine_Head_(album)
en.wikipedia.org/wiki/Smoke_on_the_Water