Hotpot ed altro ancora

Nel corso delle nostre scorribande per il Sudest asiatico c’è capitato di trovare un posto in cui abbiamo mangiato una spettacolare hotpot (che è una specialità in cui ti cuociono direttamente in una pignatta vari ingredienti ottenendo una via di mezzo tra una zuppa ed uno stufato), e così vorrei raccontarvi cos’è successo quella sera.
Per prima cosa ti portano un piattello di pane con l’aglio:

così intanto che aspetti e che guardi la preparazione dell’hotpot sgranocchi qualcosetta, ovviamente però appena abbiamo visto cosa si stava preparando per noi abbiamo immantinente abbandonato il pan coll’aglio al suo destino, sia mai che non ci rimanesse spazio a sufficio per far degnamente onore alla sontuosa pietanza che veniva allestita…
Nell’infrattempo lo stuolo di camerieri, che sempre provvede a fornire un eccellente servizio nei locali di questa zona del mondo che tanto ci piace, stava predisponendo la maxi prolunga necessaria a portare la corrente elettrica fino al nostro tavolo, in modo da poter alimentare una possente pignatta piena di un liquido opalino in cui un accorto operatore ha iniziato ad introdurre una stupefacente varietà di vegetali: funghi, verdure assortite (tra cui qualcosa di molto simile all’insalata, ‘sta cosa di cuocere l’insalata è comunissima in tutto il Sudest asiatico, e il risultato è decisamente ottimo, anche se al momento si resta un po’ dubbiosi):

e a seguire dei noodles (che sono degli spaghetti di riso sottilissimi e leggerissimi), finché la pignatta non è stata davvero piena:

E quando sembrava che nella pignatta non ci potesse più stare nient’altro, sono stati destramente aggiunti dei filetti di pesce, mescolati al momento dell’aggiunta con un tuorlo d’uovo, che erano stati diliscati con abilità tale che non una spina è stata trovata nella pietanza finale:

Qualche minuto di cottura coprendo la pignatta con il coperchio, e l’hotpot è pronta:

e può essere versata nelle scodelle:

e mangiata con grande soddisfazione.
Non mi vergogno a dire che abbiamo fatto quattro giri di quella squisitezza, e che alla fine, dentro alla pur capiente pignatta, era rimasto ben poco…

E il mattino successivo quel confortevole hotel ci ha offerto un altro spettacolo, di natura affatto diversa ma sempre assai coinvolgente: svegliandosi presto (da quelle parti è facile perché la differenza di fuso fa sì che si tenda ad essere mattinieri) si può ammirare il glorioso spettacolo dell’alba sul Mekong e sulle 4000 isole:

Insomma, da quelle parti hanno cura sia del corpo che dello spirito dei visitatori, e si torna a casa ritemprati da entrambi i punti di vista.

Pubblicato da Bee

Ape per scelta e antigrillista per DNA, ama parlare di sé in terza persona, spargere serenità e buffezza e raccontare le meraviglie del mondo che ci circonda.