“ I piccoli gesti quotidiani “

Propongo la lettura di un articolo di Oliver Burkeman, tradotto e pubblicato da internazionale.it ( articolo originale da The Guardian)

https://www.internazionale.it/opinione/oliver-burkeman/2018/09/04/prediche-social-network

Che ne pensate?

Siete paralizzati dalla consapevolezza di poter fare poco per cambiare le cose?
Siete convinti che quello che potreste offrire non sara’ mai abbastanza?
Vi ferma l’idea di non poter mai diventare Mandela, Gandhi, Gramsci o uno dei fratelli Cervi?
E quando parlate di “ Resistenza”, come resistete, cosa vi incoraggia, che blocchi trovate?

Guardandoci attorno, osservando la politica in maniera personale: quale impatto ha nelle nostra vita quotidiana e quanto ci sentiamo capaci di limitare/cambiare/influenzare quell’impatto?

Siamo scossi, impauriti, preoccupati di questo governo Lega-5Stelle, citando la sua deriva ‘fascista’ riguardo i diritti dei profughi,la liberta’ di stampa,il trattamento degli immigrati. Quali sono le nostre risposte a questa?

Quando usiamo la parola “ fascismo”, ci sentiamo ispirati dalla narrativa di passate generazioni, dai personaggi descritti nei bei articoli di Alocin, vedendoci pronti partigiani nelle montagne, o intercettando il codice del nemico controllando la sua pagina Facebook ogn’ora?

Vorrei capire se il senso di impotenza ci rende ancora piu’ impotenti, ma anche se questa “nuova” tecnologia, ci rende piu’ indignati ed abili ad esternare le nostre paure, ingabbiando su internet la nostra indignazione. Una mera protesta virtuale che funge da valvola di sfogo,soddisfacendo il desiderio di protesta ma rendendoci incapaci all’azione.

Vorrei anche riflettere su quali gesti compiuti da altri verso di noi, ci abbiano aiutato in momenti di crisi e di sconforto. Erano gesti coraggiosi ed eclatanti o semplici cose: dei fiori, delle parole sincere, un portafoglio restituito, un parcheggiare cosi’ ci stiamo entrambi, uno sguardo affettuoso al momento giusto. Perché quei piccoli gesti sono poi quelli che ci restituiscono la fiducia nell’umanita’, ci ricordano che basta poco, che se non possiamo salvare il mondo, possiamo sempre renderlo piu’ bello.

Tante domande, per iniziare una conversazione, o criticare l’articolo o discutere, se ci assalisse, il nostro senso d’impotenza o cinismo.

Vorrei aggiungere una piccola storia, per concludere questo articolo fatto piu’ di punti interrogativi che di certezze.

Ero giovanissima, forse troppo giovane per essere sola, senza lavoro, senza famiglia in una citta’ sconosciuta. Avevo fame e freddo. Avevo anche paura, quella paura mista ad incoscienza che hanno gli adolescenti. Ma la fame era quello che premeva di piu’. Era il giorno in cui si svolgeva la Marcia per la Pace, tra Perugia ed Assisi. Non lo sapevo ed ero stupita, guardando tutta quella gente in lunghe file. Chiesi ad una persona a caso, un motociclista ancora col casco, mentre parcheggiava la moto. Mi spiegò il perché della giornata e mi chiese cosa facessi io li’, quale il mio nome. Risposi che ero li’ per caso e avevo fame. Mi disse: “ Vieni con me “ e cominciò a camminare verso un ristorante poco distante dalla piazza principale. Apri’ la porta e chiamando un signore dietro la cassa disse: “Andre’, lei e’ mia ospite,preparale un buon pranzo, noi ci vediamo dopo.”. Nell’entrare si era levato il casco. Un uomo di mezza eta’, un uomo qualsiasi, che non ho piu’ rivisto. Volevo dirgli grazie. Non l’ho mai fatto. Lo faccio qui’, perche’ quell’uomo io non l’ho mai dimenticato.

Foto:
1)Gansu ( China). Aleksander Plaveski Ottobre2018
2)Spettatori alla partita Wolverhampton Wonderers v Southampton (UK). Anna Gowthorpe Ottobre 2018
3)Paella con i vicini di casa, prima della festa. Barcellona.
Christy Cooper Ottobre 2018
4) “ My heart is dancing into the Universe” di Yayoi Kusama. Victoria Miro Gallery, Londra. Peter Nicholls Ottobre 2018
5) Citazione di Walt Withman ( da un articolo proposto qui da Festina Lente, di cui ho perso il link e non ricordo piu’ il titolo ).