I ponti…veri – Prima Parte

In un mio precedente articolo mi sono divertito a fare una rassegna di famose opere d’arte raffiguranti ponti. Dato che la cosa ha riscosso interesse ho pensato che potesse valer la pena andare ad osservare da vicino i ponti reali, quelli che per una ragione o l’altra sono entrati nell’immaginario collettivo dell’umanità, testimonianza della voglia di spingersi oltre propria di noi bipedi dotati di cervello (o almeno, alcuni di noi).
Si, ma da dove cominciare?

Ponti antichi

Come è noto, sulle Euro banconote sono rappresentate immagini di ponti, non reali, ma rappresentativi di diversi periodi storici. E, mentre i ponti moderni delle banconote da 100 euro in su non ci sono troppo familiari (a meno che non siate uno sportellista di banca o un gangster), su quelle di taglio più umano ci sono ponti dall’aria sicuramente più attempata.
Un degno rappresentante è il Pont du Gard, costruito nel primo secolo d.C., è l’emblema del ponte romano, realizzato per il trasporto dell’acqua.

Il Pont du Gard (40-60 d.C.) magnificamente conservato

Il Pont du Gard è giustamente iscritto tra i patrimoni dell’Unesco, e, a proposito di Euro, la Spagna ha realizzato una serie di monete da 2 Euro commemorative dei patrimoni dell’umanità spagnoli, tra cui menziono l’Acquedotto di Segovia, un altro acquedotto romano (qui la moneta).

L’Acquedotto di Segovia (112 d.C.) è presente anche nel simbolo della città

Si ma…un ponte dove ci si possa quantomeno camminarci sopra?
Naturalmente ci sono tutti i ponti romani che attraversano il Tevere a Roma, tra i quali quello più antico tuttora utilizzato nella sua forma originaria è il Ponte Fabricio, collegante la sponda orientale del Tevere con l’Isola Tiberina.

Vista dell’Isola Tiberina con il Ponte Fabricio (62 – 23 a.C)

Il Ponte Fabricio non è il ponte più antico tuttora in uso. Pare che il primato spetti al Ponte di Kazarma, di epoca micenea, tra Tirinto ed Epidauro. E’ notevole il fatto che sia ancora lì: costruito con grosse pietre, non è stata utilizzata malta o altri agenti leganti.

Ponte di Kazarma (1300-1190 a.C. circa)

Infine menzionerei un ponte che ha dato letteralmente il nome della cittadina che lo ospita: il bellissimo Ponte di Alcántara (dall’arabo Al-Qantara, ovvero “il ponte”), che attraversa il fiume Tago e che nel corso degli anni ha avuto le sue vicissitudini ma è sempre stato riparato.

Il Ponte di Alcàntara (104 d.C.) ha avuto vita travagliata, ma oggi è ancora tra noi

Ponti più recenti: dal Medioevo al Rinascimento

In Italia ci sono due ponti che simboleggiano altrettante città e che rappresentano due punti di attrazione imprescindibili per qualunque visita: il Ponte Vecchio di Firenze e il Ponte di Rialto a Venezia.
Il primo ha notoriamente una storia a sfondo mercantile, prima occupato dai beccai, e poi, dopo la costruzione del Corridoio Vasariano, dalle botteghe di orafi. Il secondo è il ponte più antico (prima in legno, poi in pietra) che attraversa il Canal Grande di Venezia. E sicuramente il più fotografato.

Il Ponte Vecchio di Firenze (1345) difficilmente può essere confuso
Tutti conosciamo il ponte di Rialto in pietra (1588-1591), per cui facendo un piccolo strappo alla regola, ritengo interessante mostrarvi questo dipinto di Vittore Carpaccio (Miracolo della Croce a Rialto – 1494) dove si vede la sua costruzione lignea originale

Spostiamoci leggermente ad est, dove non si può non citare un altro “ponte vecchio” ovvero lo Stari Most, il ponte più famoso della Dalmazia e simbolo della città di Mostar, le cui sorti hanno dovuto fare i conti con la distruzione volontaria durante la sanguinosa guerra balcanica. Per fortuna è stato ricostruito a partire dal 2003, ed ora possiamo riammirare la notevole architettura ad arco singolo, commissionata dal Sultano Solimano il Magnifico durante la dominazione ottomana della zona.

Panorama di Mostar, con lo splendido Stari Most (1566-67) in primo piano

L’Europa dell’Est ci fornisce un altro esempio di ponte medioevale. Oggi sede di artisti di strada (forse ispirati dalle numerose statue in stile barocco presenti sulla balaustra) e ieri, per molto tempo, unico mezzo per attraversare la Vitava (o Moldava) il Ponte Carlo di Praga, realizzato in pietra è senz’altro uno dei simboli della città. Si contraddistingue per la fortificazioni con torri su entrambi i lati, quelli di Malá Strana e di Staré Město (cioè della città vecchia).

Il Ponte Carlo (Karlův most-1402), con sullo sfondo la Cattedrale di San Vito e le mura del Palazzo di Lobkowicz

Facciamo una veloce puntatina in Asia, dove per la sua estetica non si può a mio avviso, tralasciare il Si-o-se Pol o Ponte dei 33 archi ammirabile ad Isfahan in Iran, un mirabile esempio di architettura di epoca Safavide.

Vista notturna del Si-o-se Pol (1599-1602)

Ponti Coperti

Il fascino di alcuni ponti dipende dal fatto che la sede di attraversamento è coperta. In Italia gli esempi più noti sono il Ponte Coperto di Pavia (oggi di fattura moderna, ma la versione originale risale al XIV secolo) e il Ponte Vecchio (o Ponte degli Alpini) di Bassano del Grappa, progettato da Andrea Palladio e interamente realizzato in legno.

Il Ponte Coperto di Pavia (1949)
L’interessante struttura del Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa (1947)

In Europa l’esempio più notevole lo troviamo in Svizzera, a Lucerna, con il Kapellbrücke, anche questo realizzato in legno ma molto più antico (è il ponte in legno coperto più antico in Europa) e che presenta al suo interno dei pannelli in legno dipinti. Dovette essere in parte ricostruito dopo un infausto incendio avvenuto nel 1993.

Il bello scenario del Kapellbrücke, 1300-1333

Cambiando continente, il New England è noto per essere costellato di ponti coperti, realizzati in epoche diverse, che evocano un certo romanticismo, specie se visitati in autunno, durante lo spettacolare fall foliage.

I colori autunnali fanno da contorno all’Henniker Bridge (1972), in New Hampshire

In realtà diverse altre zone in USA sono famose per i ponti coperti, alcune anche grazie alla letteratura e al cinema, come nel nel noto romanzo e film I Ponti di Madison County, ambientato in Iowa.

Il Roseman Covered Bridge (1883), in Iowa

Nella seconda parte dell’articolo daremo un’occhiata ai ponti moderni realizzati negli ultimi due secoli, alcuni dei quali sono diventati nuovi simboli dei luoghi ove sono stati costruiti. E naturalmente un po’ di curiosità sul tema.

[In Copertina – Ponte di Annibale a Cerreto Sannita (Benevento), di epoca romana (III sec. a.C.)]