L’immortale. Storie e leggende del Tasso ( Taxus baccata )

Quando molti alberi sono già ‘vecchi’, diciamo due secoli o poco più, il tasso è ancora un adolescente. Solo appena  ha raggiunto 500 anni iniziamo a considerarlo di un’età importante poiché, tra le specie di alberi nativi in Europa, è tra i più longevi.

Secondo Alan Mitchell, che ha passato 40 anni a studiare i grandi alberi della Gran Bretagna e Irlanda esiste una regola generale per stabilire l’età di un albero senza ricorrere all’ascia, la motosega, il trapano o il metro: “ Di solito la maggior parte degli alberi sembrano più vecchi di quello che in realtà sono ad eccezione dei tassi, di solito più vecchi di quello che sembrano. “.

Se nelle grandi sequoie o pini della California è possibile giudicare l’età dai cerchi annuali del tronco segato a metà, questo è impossibile coi vecchi tassi il quale centro macera nel clima umido dell’Europa. Né è utile il trapano con cui si estrae parte dell’interno: il legno del tasso è troppo duro da penetrare o restituire il ricavato. Comune è quindi contare gli anni ricorrendo alla storia del luogo dove sono piantati, o a studi archeologici, come nel caso del tasso di Tandridge ( Surrey, UK ), dove i reperti dell’antica chiesa Sassone indicano la volta costruita in tal modo da evitare l’albero. Si specula che l’albero fosse pre-esistente la chiesa e parte del più antico culto celtico. Chissà. Sembra abbia mille anni ma è probabile sia ancora più vecchio.

Allen Meredith, studioso della grandezza, posizione e relative associazioni archeologiche degli antichi tassi britannici, ha stilato un tentativo di stabilirne l’età misurando la circonferenza. Negli alberi ‘ giovani ‘  sono ancora presenti gli anelli nel tronco. 4 metri di circonferenza, equivalgono a 300 anni. Ma coi ‘ grandi anziani ‘diventa problematico e si tende a fare speculazioni. Secondo Meredith una circonferenza di 10 metri equivale a 2500 anni. 11 metri a 3000 anni. Questo significherebbe che i tre tassi in tre cimiteri nella regione di Powis ( Galles ), che eccedono i 12 metri di circonferenza, hanno più di 4500 anni. Non solo precederebbero l’età cristiana, parliamo di preistoria! Poiché non sappiamo a che età il centro del tasso inizia a morire né come e quando l’albero abbia un lungo periodo di pausa o ‘ lenta crescita ‘, diventa impossibile essere precisi.

Un ulteriore problema: la piantagione degli alberi selvatici era rara prima del Medioevo. Questo suggerisce i luoghi sacri originali fossero scelti per la presenza di tassi e non viceversa.

Llanarmon DC

                         L’albero dei morti.

neanche un albero qui cresce

Ma solo quello che si nutre col Fluido Magico

Delle Anime umane

che s’arrampicano sulla sua corteccia

Per danzare a mezzanotte

Alla luce dei pallidi raggi della Luna “

( Nathaniel Lee, Oedipus )

Come da noi nei cimiteri è il cipresso, in Gran Bretagna sempre presente a fare ombra alle lapidi è il tasso. In Galles in particolare diventa evidente quello già descritto di sopra: i grandi alberi precedono la chiesa e il cimitero. I Cristiani seguono e costruiscono su quelli che già erano i luoghi di sepoltura dei Celti che nei tunnel o semicerchi di tassi vedevano l’uscita da questo mondo e l’entrata verso quello dei morti.

Come l’elegante Cryptomeria è piantata di fronte ai sacri templi del Giappone, così i Druidi costruivano templi tra i tassi, usandone fronde e legno per riti mortuari. Leggenda vuole i Celti appendessero alle fronde di questi alberi le teste delle loro vittime ma su questo non ho trovato nessuna ricerca soddisfacente. Alcuni dicono fosse un tasso (non il frassino )  ‘Yggdrasil, L’Albero della Vita ‘, l’albero rappresentante l’eternità delle leggende nordiche. Non saprei ma viene quasi da sperarlo: il frassino sta morendo, colpito dal maledetto e incurabile virus Hymenoscyphus fraxineus che sta alterando inesorabilmente il paesaggio arboreo britannico.

Per i Cristiani il cuore rosso del legno di tasso e la resina bianca erano simbolo del sangue e corpo di Cristo. Non più significante il passaggio dalla vita alla morte ma di rinascita, resurrezione.

L’albero della vita 

Tra le tante teorie sui tassi piantati nei cimiteri quella che, poiché altamente tossico a umani e animali, fosse utile a tenere lontane le bestie dai corpi appena interrati. L’associazione con la morte e il veleno ha fatto sì che anche le streghe di Shakespeare mettessero “ pezzetti di tasso argentato dall’ eclissi lunare “ nelle loro pozioni. Letteratura e poesie, insieme a canzoni e proverbi popolari danno al tasso una ‘ personalità ‘ macabra. A volte gli alberi rispondono, con visi e forme spaventosi:)

Invece da quel veleno ( taxolo ) siamo riusciti a estrarre un’importante farmaco antitumorale. Il taxolo è stato isolato e sfruttato come farmaco contro vari tipi di patologie fra cui il cancro ovarico, il cancro al seno, al pancreas e altri tumori. Anche se oggi è usata la riproduzione sintetica, è ancora comune per giardinieri in grandi potature di Taxus baccata e altri tipi di tasso, raccogliere le fronde e impacchettarle perché siano collezionate ad uso farmaceutico in chemioterapia.

Se passate in queste zone vi capiterà di vedere meravigliosi cartelli che indicano vecchi pub e ostelli chiamati “ Yew tree Inn “. Una volta erano i tassi ad annunciare al viaggiatore li’ era un rifugio, un luogo di ristoro e riposo. E ancora, il tasso ha nei nostri giardini, piccoli e grandi, il ruolo di pianta principale. Per fare ombra, per farci sorridere con buffi o magnifici topiary, per marcare l’età o il prestigio del giardino stesso, per grandi labirinti di verde in cui perdersi, giocare, correre.

L’albero dei giardini

C’è un giardino, tra i più belli in Europa, che del tasso ha fatto il suo protagonista principale. Non sono i vasti boschi, l’antico e curatissimo frutteto, le piante annuali o perenni dai mille colori e forme. Non sono le meraviglie tropicali o le giganti foglie della gunnera sul lago, ne’ i meravigliosi aranci e limoni in vasi di terracotta italiana. Ne’ è il castello, colmo delle razzie di Clive of India che ci sarebbe un intero articolo a descriverle e condannare il ladro…

I veri principi dei giardini di Powis Castle sono i tassi.
Nei viali:

Nelle terrazze:

Nelle grandi siepi che servono 15 giorni per potarle:

I tassi incorniciano, danno corpo ai giardini, mantengono un verde eterno nelle stagioni, fanno ombra nei giorni caldi, riparano dalla pioggia, fanno esclamare “ wow! “ a bambini annoiati.

L’albero senza età, l’albero che continuamente si rinnova, l’albero che fa ombra ai vivi e ai morti, l’albero che nutre uccelli e protegge i loro nidi, l’albero che nei secoli è di tutti da pagàni a cristiani ad antichi egizi, romani e greci, di giardinieri umili e giardinieri di Re, l’albero per fare culle e l’albero per fare frecce, l’albero che nascerà a caso grazie ai suoi tanti semi, l’albero che a primavera riempie l’aria di ‘farina’, l’albero a cui s’avvinghia l’edera senza mai disturbarlo…l’albero che era lì, in tutta la nostra storia. Il tasso.

 

Foto: Andala

Informazioni da:

-Flora Britannica. (Richard Mabey)

– Meetings with remarkable trees. (Thomas Pakenham)