Ricetta del pasticcio con gli asparagi pel teino di passagennaio

Un po’ di teiere…

Se aprile è il più crudele dei mesi, gennaio è sicuramente il più lungo: anche se c’è sempre qualche giorno di vacanza, tra Capodanno e l’Epifania, gennaio pare non voler finire mai, eqquindi l’Ape accorta organizza per gli amici un bel teino (una di quelle solenni crapule, ben condite di risate, che sempre rallegrano gli animi) che è, appunto, il teino di passagennaio, in modo da facilitare il compito di passare attraverso un mese che è spesso faticoso ed impegnativo.
Se in occasione del teino di passagennaio si vuole preparare un buon pasticcio con gli asparagi, io consiglio di regolarsi in questo modo:

– Spedire l’omo a dedicarsi ad un’attività, vuoi ludica vuoi fotografica, di sua scelta, in modo da non averlo in cucina ad impicciare e a chiedere antipastini assortiti e merende varie.

– Scegliere una musica d’accompagnamento acconcia, per esempio i concerti per flauto e fagotto di Vivaldi interpretati da Azzolini, oppure l’adorabile concerto per clarinetto KV 622 di Mozart, ma ciascuno può scegliere quel che più gli aggrada.

– Preparare gli asparagi: se il teino è quello di passagennaio vuol dire che si è in gennaio (e Monsieur de La Palisse converrebbe meco in proposito) e tocca adoperare quelli in scatola eqquindi ho aperto le scatole (quattro), ho tagliato a pezzi gli asparagi e li ho messi a rosolare in padella con un po’ di burro.

– Preparare la besciamella: a me il pasticcio piace bello morbido e besciamelloso eqquindi ne preparo un mastello (dosi per 2 etti di burro e 2 di farina, eqquindi 2 litri di latte).

– Pesare il burro e metterlo a fondere, pesare la farina, mettere a scaldare il latte, allestire la besciamella.

– Mescolare la besciamella in preparazione, aggiungere il sale e un po’ di noce moscata e intanto pensare a che razza d’ingegno ci dev’essere voluto quella volta per inventarsi una roba come la besciamella che adesso pare ovvia ma se non sai che facendo le robe così succede cosà è dura pensarsela.

– Chiedersi, come ogni volta, se la besciamella riuscirà ad addensarsi e farsi le paranoie regolamentari quando sembra che non si addensi, e farsi venire in mente, come ogni volta, che per fortuna nella farina c’è l’amilopectina con tutte quelle belle ramificazioni che fanno addensare la besciamella. Eppoi farsi venire in mente come ogni volta ‘Il cappellaio matto’ di Dickson Carr quando la ragazza sciocchina racconta che hanno attaccato la carta da parati con la colla di farina e non si sono accorti di avere usato la farina autolievitante, e così quando hanno acceso la stufa per farla asciugare alla svelta è successa l’apocalisse.

– Mentre si gratta la noce moscata pensare, come ogni volta, alle sostanze aromatiche e al benzene e alla sua struttura e, per estensione, ai miei studenti, dai quali da qualche anno riesco a farmi applaudire alla fine delle lezioni.

– Provare il consueto sollievo quando la besciamella si addensa, come ogni volta.

– ‘Montare’ il pasticcio usando la pasta ‘sfogliavelo’ del Giovanni Rana, che è proprio buona, e la besciamella bella addensata a cui si mescolano gli asparagi passati in padella.

– Mettere in forno il pasticcio a 175° per tre quarti d’ora.

– Intanto che il pasticcio si cuoce ciucciarsi la pignatta della besciamella spotacciandosi fino alle orecchie, poi sistemare l’Armageddon che si è combinato, cercando di blandire la schiena dolorante con vaghe promesse di massaggi futuri.

– Accogliere gli amici per il teino, magnarsi assieme a loro non solo il pasticcio ma anche tante altre cose buone, divertirsi e ridere e passare un pomeriggio e una serata incantevoli.

– Dopo essersi così rallegrati, attendere fiduciosi che gennaio finisca e che in giardino comincino a vedersi i primi germogli dei bulbi che stanno spuntando.

Pubblicato da Bee

Ape per scelta e antigrillista per DNA, ama parlare di sé in terza persona, spargere serenità e buffezza e raccontare le meraviglie del mondo che ci circonda.