Star Wars: storia di un fallimento annunciato… o forse no!

NO SPOILER NELL’ARTICOLO! PROCEDETE SERENI!

Ma come diamine si inizia un articolo su Star Wars?

Ok, facciamo il solito: “Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…” e poi John Williams che ti fa un test acustico… :)))…

Beh, tanto tempo fa, in un lontano 1977, 40 anni fa, uscì un film di uno stravagante giovane regista e autore, guardato già con diffidenza come un originale spaccapalle dagli studios, convinto in prima persona di essere votato a un sonoro fallimento con quel progetto ma ostinato nel volerlo realizzare, recitato da una manciata di autori semisconosciuti (tranne un paio), essi stessi poco convinti della storia, dei dialoghi e del risultato, girato con una troupe proveniente in gran parte dalle pubblicità, cui venne richiesto di inventarsi come girare scene mai viste prima mettendo loro come esempio i documentari sulle battaglie aeree della seconda guerra mondiale (eh? Che c’entra? Appunto! :)! Girato in varie location in cui quasi tutti ridacchiavano dietro ai “deliri” del regista, convinti di girare per un film da ragazzetti. Il tutto condito, nell’era della discomusic e della musica elettronica da una vera e propria pazzia: un’orchestra sinfonica che suona a palla un’opera sontuosa e tutt’altro che minimal per l’intera, o quasi, durata del film.

Aggiungeteci che la storia non si racconta dall’inizio ma… dal 4 capitolo (e i primi tre? E perchè? Ce lo siamo chiesto tutti la prima volta che l’abbiam visto, confessiamolo… ).

Ecco, parliamo di questo, dal contesto. Da tutto quello che NON è la trama di Star Wars, non dalle discussioni su come doveva andare de qua e non de là. Vorrei fare lo sforzo ( ehh no, non pensate a Balle Spaziali! :)!..) di bypassare quella parte lì, che so che prenderà gli armadilli nei commenti a seguire, come è giusto che sia.

Dall’apparente follia del progetto, da qualsiasi parte lo si guardasse: dal punto di vista della sceneggiatura, della regia, dei dialoghi surreali, delle scelte musicali, dei suoni campionati poco meno che a caso. Star Wars era, sulla carta, un progetto suicida.

Lo pensavano tutti tranne uno, tal Steven Spielberg, che nel frattempo stava girando un altro filmetto ininfluente (Incontri ravvicinati del terzo tipo ndr), sul cui set Lucas, suo grande amico, andò a chiedere conforto e a rilassarsi per sottrarsi alle fatiche e casini della lavorazione del proprio film.

Racconta Spielberg: «Mi disse: “Oddio, il tuo film farà molto più successo di Guerre Stellari! Sarà il miglior film di tutti i tempi. Il set è magnifico, stai facendo delle cose pazzesche. Senti: facciamo uno scambio. Io ti do il 2,5 per cento dei guadagni di Guerre Stellari e tu mi dai il 2,5 per cento di quelli di Incontri ravvicinati». Gli risposi: «Certo, scommettiamo pure. Perfetto».

Tornando a Lucas, la trilogia fu uno strazio autentico per lui, finì divorziato e con un mezzo esaurimento nervoso. Si consumò per quel sogno.

Quanto si sbagliassero tutti quanti ( tranne Spielberg che fu reso ricco da quella scommessa) fu evidente già all’uscita, con code chilometriche ai botteghini, mai viste prima. Manco stessero distribuendo acqua nel deserto. Passò in due giorni da impresa stravagante senza alcune pretese, cui fior di produttori avevano detto “Ma che davero? Ma vai..” ( salvo poi, suppongo, piangere come vitelli) con l’obiettivo, almeno, di non decretare il fallimento di chi vi aveva partecipato a…. un solco profondo nella storia del cinema ma anche della cultura di quegli anni e non solo. Un solco diventato voragine con i decenni.

Perchè che lo si ami o lo si odi, che non lo si sia mai visto o che si sia in grado di doppiarlo, che si ami guardarli con leggerezza o si sia diventati dei nerd invasati incastrati in tutto il mondo immaginario che vi è stato costruito attorno, una cosa è innegabile.

Esiste il cinema di fantascienza e fantasy prima di SW, e uno dopo. E non sono neppure parenti.        O meglio, esiste un cinema e basta, prima E dopo SW in termini assoluti, perchè quel progetto ha consentito un salto imprevedibile nel panorama di possibilità di rappresentazione del cinema, creando da zero una branca nuova della produzione, attraverso gli effetti speciali con l’applicazione della computer graphics. Dal primo nucleo di fantasiosi ragazzi coinvolti nel primo SW nacque la Industrial Light & Magic, che nel lungo periodo di “riposo” tra le due trilogie divenne una potenza nel settore.

Per le mani della ILM passarono, tra gli altri,  “progettini” insignificanti come la saga di Indiana Jones, Harry Potter, Star Trek, Pirati dei Caraibi, Transformers, Terminator, Jurassic Park, Le cronache di Narnia, Cocoon. Ma anche il Miglio Verde, Master & Commander, Revenant. E sono solo alcuni. Per non parlare del mondo dell’animazione, la Pixar nasce anch’essa come una creatura di Lucas e dall’esperienza di Star Wars, sebbene cambiando presto pelle per finire nella scuderia di Jobs.

Senza quel primo film dalla storia di Hollywood sparisce mezzo cinema contemporaneo come lo conosciamo, e azzeriamo praticamente la produzione del cinema di animazione. Qualsiasi storia con una componente immaginifica spiccata sarebbe stata o impossibile da rappresentare o fortemente ridimensionata e penalizzata. O comunque molto diversa da come la conosciamo.

Quindi volenti o nolenti, anche chi s’impegna da quarant’anni a evitarlo accuratamente (come facciano non lo so, ne ammiro l’infaticabile determinazione nel farlo! :)..) beh.. i conti con lui in un certo senso li fa lo stesso piuttosto spesso quando va al cinema, senza saperlo.

E fin qui ce n’è già a sufficienza per decretare che questi film un segno l’han lasciato, nel loro mondo.

Quello che è più stupefacente è il segno che la saga ha lasciato nella cultura popolare dominante, a prescindere dalla base culturale, e la sua influenza sullo sviluppo di una generazione di ricercatori scientifici. Ciò che impressiona è l’impatto notevole sull’immaginario di un pianeta intero, di fasce d’età diverse, di continenti diversi, con culture di partenza completamente diversi. E le sue ricadute, partendo dall’essere un prodotto di intrattenimento, immaginario e slegato dalla realtà, sul concreto mondo della ricerca scientifica, della tecnologia, della tecnica. Molti ricercatori e professionisti di questi settori hanno dichiarato tale film come primo contatto con il mondo della scienza, della fisica, della robotica, della tecnologia. Contatto che poi avrebbero sviluppato e trasformato in percorso professionale e di vita:

“Penso che questi film abbiano dato a un sacco di scienziati l’atteggiamento mentale giusto, l’idea di potercela fare”, dice ad esempio Elizabeth Holm, esperta di scienza dei materiali presso la Carnegie Mellon University. “A me hanno permesso di non pensare al quotidiano e di guardare verso il futuro”.

L’ispirazione che molti hanno avuto da quella saga non è stata rinnegata ma anzi, continua ed è anche apertamente coltivata e sfruttata anche a fini divulgativi, didattici e promozionali per la scienza stessa.

Non è un caso se il manichino per i test di volo della Nasa si chiama Mannequin Skywalker, o se uno degli esopianeti scoperti recentemente è stato soprannominato volgarmente Tatooine così tutti possono capire come è fatto… Se Star Wars ha pescato abbondantemente dalla scienza e dalla tecnica per creare il proprio mondo, la scienza e la tecnica ora pescano da Star Wars per comunicare i propri contenuti, attrarre interesse.

C’è chi ha tentato di spiegare davvero se la Forza esiste, o se c’è un equivalente reale nell’universo concreto, o spiegato perchè allo stato attuale dell’arte e probabilmente in futuro non si potrà mai costruire una spada laser, c’è persino chi ha indagato seriamente, dall’altro di una cattedra d’ingegneria civile, se la Morte Nera aveva solo un punto debole. C’è stato persino chi ha usato la “voce” di Darth Vader per spiegare ai propri studenti di medicina come diagnosticare alcuni danni ai tessuti polmonari, azzardandosi persino a ipotizzare che il suo tutone nero fosse una camera iperbarica ambulante per consentirgli di consentirgli di respirare e alleviare la sofferenza cutanea.

Si è scomodata persino la psichiatria: “Sono personaggi archetipici con cui tutti si possono confrontare”, dice Ryan CW Hall, psichiatra forense al College of Medicine della University of Central Florida. “Tutti noi viviamo la sofferenza e il conflitto. E speriamo di fare bene come i personaggi della serie, che si rialzano e superano gli ostacoli”. L’intento degli psichiatri, in ambito accademico e non, è stato di esemplificare al pubblico, al fine di renderli riconoscibili e sensibilizzare sul tema, il manifestarsi di alcune patologie attraverso l’analisi di alcuni personaggi: Anakin è un borderline, Jabba un sadico e Lando un ludopatico, così lo sapete!

Sappiate infine che R2D2 e C3PO sono finiti per diventare i nomi di.. due proteine, battezzate così dai ricercatori che le hanno scoperte, perchè aiutano alcuni processi come i droidi aiutano in SW, ricercatori che devono essere cresciuti, evidentemente, a pane e Star Wars anche loro. Esiste inoltre un progetto di braccio artificiale che si chiama… ma c’è bisogno che ve lo dica? Luke arm. Pensato per i reduci, è in continuo sviluppo, si sta tentando di dargli il senso del tatto. Lo vedete nell’immagine sopra, insieme a un’astronave.. edibile! :)!

Chi vive di scienza quando ottiene certi traguardi e risultati, concretissimi e rigorosi sotto l’aspetto scientifico, sembra sentire il bisogno di pagare un tributo, un debito, a quell’immaginario e a quella storia, come se avesse avuto, anche solo in minima parte, un ruolo nell’ispirarlo, nel fargli imboccare quel percorso e sostenerlo. Un successo, un merito, che neppure quel nato con la camicia di Spielberg credo avesse previsto.

Quindi beh,  non si fosse ancor capito ormai Star Wars è entrata di diritto e di fatto o nel campo delle faccende umane piuttosto serie. Per chi indosserà una luke arm lo sarà di sicuro.                            Come giustamente diceva qualcuno qui nei giorni scorsi… come serie sono diventate le faccende di quell’altro intrattenitore cantastorie di Omero. Il fatto che il mezzo di espressione sia moderno, la cinematografia, e a noi contemporaneo e non di millenni forse ce lo fa istintivamente sottovalutare.. forse non ce lo fa sembrare un’opera così incisiva per il pensiero moderno. Ma il dubbio è innegabile che sia il momento di farselo venire.

Prima di chiudere un doveroso..

AVVISO : SPOILER TRA I COMMENTI!!!

Eggià, visto che saremo in un articolo dedicato.. si finirà per parlare a ruota libera anche dell’ultimo capitolo, impressioni e trama, così anche da non disturbare coloro cui non frega nulla dell’argomento.

Quindi chi non l’ha visto e non vuole anteprime… si fermi qui. Vada al cine e torni poi a dirci cosa ne pensa! :)!

A chi non bastasse fermarsi qui e volesse conoscere curiosità e aneddoti sulla saga e sulla sua produzione, rimando all’articolo di Blackworth, sul suo blog! :)!

http://www.politicaarmi.it/2017/12/28/star-wars-curiosita-parte-prima/

PS: Della fisica di SW si è occupato anche il Politecnico di Milano! :)!

 

 

 

 

Pubblicato da CaveDasy

Ligure fuori, sarda dentro, piemontese attorno.