Viaggio tra i Matsuri

Il termine matsuri (祭) si traduce molto comunemente con “festa” o “celebrazione”, ma si tratta più nel particolare di una festa tradizionale legata alla religione shintoista. Ogni santuario, infatti, celebra il proprio matsuri e rende omaggio alla propria divinità protettrice (kami, 神).

Di conseguenza, i matsuri sono numerosissimi, spalmati nell’arco di tutto l’anno e su tutto il territorio nazionale giapponese. Ognuno ha la sua peculiarità a seconda del kami o della tradizione storica, ma possiamo riscontrare alcuni punti in comune tra tutti questi festival religiosi. Proviamo a fare una passeggiata immaginaria per le stradine di un matsuri, tra i profumi dei cibi tipici e i colori di yukata e maschere tradizionali.

Sanja matsuri dal tempio Senso-ji di Asakusa (Tokyo) [Flickr]

Le yatai

L’elemento più tipico di un matsuri, qualsiasi sia la sua natura o la sua localizzazione, è quello delle yatai. Si tratta di bancarelle ambulanti che offrono il tipico cibo da strada giapponese. Sono nate durante il periodo Edo (1603-1868) proprio a Edo, la odierna Tokyo, in un periodo di grande fermento culturale.

Un tempo si trattava di vere e proprie “bancarelle” composte da tavoli e stand, ma non è rara la trasformazione moderna in camioncini e furgoni, più pratici per un venditore itinerante. Proprio grazie a questa facilità di spostamento, nelle grandi città è possibile incappare nelle yatai anche nelle zone che ospitano gli uffici e le attività lavorative.

Yatai affollate durante un matsuri [Wiki]

Una yatai offre ottimo cibo a basso prezzo e, grazie alla poca spesa necessaria per avviare una simile attività, ebbero un boom nel dopoguerra, quando molte donne rimaste vedove decisero di cominciare a vendere cibo da strada. I piatti tipici delle yatai sono molto spesso cibi che si preparano con grande semplicità anche tra le mura domestiche.

In un matsuri, comunque, non sono rare le bancarelle che offrono accessori e ninnoli colorati come ventagli, ma anche yukata (indumento estivo in cotone), accessori per cellulare, maschere e così via.

Piuttosto celebri sono, inoltre, i banchetti che offrono giochi e intrattenimento. Il più famoso è forse il gioco dei pesciolini rossi, il kingyosukui (金魚救い): con un piccolo retino in carta di riso, il giocatore deve cercare di pescare il pesce prima che la carta si rompa.

Il gioco del “kingyosukui”: letteralmente ‘acchiappa il pesce rosso’ [Kingyosukui It]

O-mikoshi

Il mikoshi o o-mikoshi con prefisso onorifico (お神輿) è il palanchino sacro con cui si “trasporta” il kami da un santuario all’altro o in processione durante un matsuri. In alcuni casi, sembrano dei veri e propri edifici in miniatura con tanto di colonne, tetto, decorazioni e sculture. La forma può essere rettangolare, esagonale o ottagonale.

Durante un matsuri, l’o-mikoshi viene trasportato per le strade e i quartieri attorno al santuario. A seconda della dimensione, la struttura presenta due, quattro o sei aste e viene trasportata dal numero necessario di persone. La tecnica di trasporto a spalla si chiama hira katsugi e, durante il percorso, i portatori cantano e scuotono l’o-mikoshi.

In alcune occasioni, l’o-mikoshi viene esposto e poggiato su quattro blocchi chiamati uma (cavallo) per tutto il tempo della celebrazione, per poi essere risollevato e riportato al sicuro all’interno del jinja (tempio).

O-mikoshi in processione [Flickr]

Fuochi e decorazioni

Hanabi (花火) significa letteralmente “fiore di fuoco”: si tratta molto semplicemente di fuochi d’artificio. Si possono ammirare specialmente durante i matsuri estivi di luglio e agosto. Uno degli spettacoli più famosi è quello dell’isola di Miya-Jima, che si tiene il 14 di agosto all’Itsukushima-jinja, proprio dietro al torii costruito sul mare.

Hanabi di Miya-Jima [Japan Experience]

Gli tsunabi (綱火 corda di fuoco), invece, sono tubi di bambù riempiti di polvere da sparo, attaccati a corde e accesi dal basso, in modo che la fiamma segua il percorso della corda.

I bonden sono aste alte tre metri e avvolte da stoffe colorate. Spesso sono decorate da stelle filanti di carta dette shide.

Infine abbiamo le lanterne di carta. Quelle che vengono utilizzate nei matsuri si chiamano chōchin. Poste a decorazione di strade e palazzi, sono costituite da un telaio di bambù e un foglio di carta di riso o di seta.

Lanterna di carta [Wiki]

Yukata e maschere

Lo yukata (浴衣) è il kimono estivo tradizionale: è facile vederlo indossato durante i matsuri dei mesi più caldi. Le sue origini risalgono al periodo Heyan (794-1185), ove inizialmente era un abito da bagno. Ancora adesso, nelle sue forme meno sgargianti, viene portato dagli avventori delle terme.

Lo yukata ha le maniche larghe, le cuciture piatte e non prevede la fodera che invece ha il kimono classico. Nella sua forma tradizionale è in semplice indaco, ma sono presenti ormai fantasie e colori per tutti i gusti: più si è giovani, più colori e fantasie bizzarre sono consentiti.

In alcuni matsuri, inoltre, vengono indossate maschere tradizionali di demoni o animali mitologici. Per esempio, durante l’Haru matsuri (festival per l’arrivo della primavera) è tradizione che il capofamiglia indossi una maschera da demone e si faccia lanciare addosso i fagioli. La pratica del Mamemaki (lancio dei fagioli, 豆撒き ) dovrebbe allontanare i demoni e portare la buona sorte.

Giovani giapponesi festeggiano lo Yukata Matsuri, il festival degli yukata [Wiki]

Danza kagura

Kagura ( 神楽 ) significa musica degli dei e si scrive letteralmente con i kanji di “kami” e “musica”. Si tratta di una danza sacra giapponese di origine sciamanica, eseguita spesso durante i matsuri quando si compie un’offerta al kami.

Si invita la divinità ad occupare l’area sacra e la si venera con canti, danze, musica. Tale pratica deriva dalla mitologia giapponese: sarebbe stata ideata da Ama-no-Uzume per attirare fuori dalla sua caverna la dea del sole, Amaterasu-o-Mikami. Amaterasu si era rifugiata lontano da tutti per scappare dall’ostile Susanoo, facendo scendere il buio su tutta la Terra. I kami si raccolsero fuori dalla grotta per pregare la dea di uscire: in quel frangente, Ama-no-Uzume si mise a ballare battendo i piedi e mettendosi in mostra. Le risate degli altri kami attirarono Amaterasu fuori dal suo nascondiglio e il sole tornò a splendere.

Danza kagura [JapanTravel]

Cibi tipici

Ma un festival popolare non è un vero festival se manca il cibo tipico della strada! Vi offro una breve carrellata di leccornie salate che potreste trovare sulle bancarelle yatai.

  • Yakimono: si chiamano yakimono i cibi cotti alla griglia. I più celebri sono gli ikayaki (anelli di calamaro), i takoyaki (polpettine di pollo), la yakiimo (patata dolce), gli yakitori (spedini di pollo) e gli yakisoba (spaghetti con vario tipo di condimento);
  • Gyoza (dai jiaozi cinesi): ravioli di carne o verdura;
  • Karaage: pollo marinato in soia, zenzero e aglio e poi rotolato nella pastella e fritto;
  • Nikuman: panino ripieno di carne, spesso di maiale;
  • Onigiri: triangolini di riso ripieni di salmone, tonno o altro a piacere e avvolti da un’alga nori;
  • Senbei: cracker di riso da accompagnarsi al tè verde;
  • Tsukune: polpettine di pollo servite su uno stecco;
  • Udon: pasta di farina di grano tenero, in brodo.
Street food durante un matsuri [Wiki]

Per quanto riguarda i dolci, invece:

  • Dango: gnocchetti di riso glutinoso, conditi con marmellata di fagioli rossi, oppure salsa di soia e zucchero, salsa al tè verde…
  • Kakigori: ghiaccio tritato, molto simile alla nostra granita;
  • Ringoame: mela caramellata su uno stecco;
  • Taiyaki (a forma di pesce) e dorayaki (a forma di pancake), ripieni di marmellata di fagioli rossi;
  • Wataami o watagashi, classico zucchero filato sul bastoncino;
  • Kasutera (Pane di Castiglia): un dolce molto simile al pan di Spagna, inventato dai missionari portoghesi in Giappone durante il XVI secolo.
Taiyaki [Reddit]

Alcuni matsuri

Dopo la carrellata di elementi tipici dei matsuri, voglio presentarvi molto in breve alcuni dei più celebri. Anche l’Otsukimi di cui ho parlato tempo fa può prevedere celebrazioni tipiche dei matsuri.

Gion matsuri: prende il nome da Gion, il quartiere di Kyoto in cui viene celebrato. I festeggiamenti iniziano il primo di luglio e durano tutto il mese, nel tentativo di calmare gli spiriti dei defunti e invocare la protezione del kami per la città di Kyoto. I palanchini divini che vengono portati in processione sono tre. Inoltre, a metà mese, vi è una sfilata di carri accompagnati dalla musica.

Tanabata: la “settima notte”, celebrata il settimo giorno del settimo mese. Viene chiamata anche Hoshi matsuri, festa delle stelle. Originata da una leggenda cinese, celebra l’amore tra la tessitrice Orihime e il mandriano Hikoboshi (le stelle Vega e Altair): innamoratisi l’uno dell’altra, smisero di tenere fede ai propri doveri e vennero puniti, separati da un fiume (la Via Lattea). Possono incontrarsi solo una volta l’anno, durante tanabata.

Sapporo yuki matsuri: celebre festival che si tiene a Sapporo, in Hokkaido, la regione giapponese più fredda. Durante questo matsuri vengono costruite sculture di ghiaccio e neve anche di dimensioni notevoli (fino a 25 m di altezza!).

Sculture a Sapporo [Pinterest]

Fonti e ispirazioni:

  • La cucina popolare e i matsuri del Giappone: feste tradizionali, gusti e profumi dal Sol Levante. Di Stefania Vitti e Michiyo Yamada, Gribaudo 2019.
  • Sito dell’Hanabi di Miya-Jima;
  • Japan Experience;
  • Dizionario dei termini dello shintoismo;
  • Marco Togni;
  • Kojiki. Di Ō no Yasumaro 711-712;
  • Appunti e studi universitari, Wikipedia in lingua inglese.

Pubblicato da Kitsune

七転び八起き。