Voglia d’ibischi

Quando d’estate si va a fare un giretto al mercatino del sabato di Pra della Valle può capitare d’imbattersi in pregevoli esemplari d’ibischi, e se si riesce a resistere alla tentazione di devolvere i propri quattrini in qualche meraviglioso esemplare di ibisco rosa sinensis (che dalle mie parti deve campare in vaso per poter essere ricoverato d’inverno) in cambio ci si può innamorare di qualche bell’ibisco moscheutos, o palustre che dir si voglia:

A questo punto non resta che sopportare il muso del proprio consorte che silenziosamente cerca di manifestare la propria disapprovazione nei confronti del vegetale acquisto, e scarrocciarsi il pur pesantuccio vaso attraverso tutta la città fino al parcheggio dell’auto, operazione che provocherà la profonda infelicità dei fiori della piantuccia, che ne avranno un certo nocumento (ma per fortuna/purtroppo durano un giorno soltanto, eqquindi pazienza).
E il giorno dopo, allo sbocciare dei fiori in boccio al momento dell’acquisto, si riceve il giusto premio delle proprie fatiche:

Valeva la pena, vero?

Pubblicato da Bee

Ape per scelta e antigrillista per DNA, ama parlare di sé in terza persona, spargere serenità e buffezza e raccontare le meraviglie del mondo che ci circonda.