Tutto cambia

A Aprile nei giardini e orti iniziavamo a preoccuparci della siccità. Il sole sembrava arrivato per rimanere, le porte e finestre delle serre aperte, i semi germinati in fretta e mille nuove piantine volevano acqua che mai pareva bastare.

Ogni fine settimana lontana dal lavoro speso a preoccuparsi delle centinaia di piccole piante, le future regine delle aiuole estive: si seccheranno? Sopravviveranno a lunedì? L’impianto idrico ancora spento per paura di gelate improvvise che qui non cessano fino a Maggio e la tentazione di riconnetterlo in anticipo: è caldo, tutto cresce, sembra estate…

Poi tutto cambia. Di giorno il sole, la notte il gelo pesante, crudele.

Al mattino i giardini sono bianchi. I prati di erba fragile che si spezza e si lamenta al passo degli scarponi, come d’inverno. Dopo qualche ora tornano verdi, si scioglie il ghiaccio e le mani finora freddissime possono iniziare a lavorare.

A Maggio tutto cambia. Le temperature calano anche di giorno. Iniziano venti furiosi e le nuove foglie degli alberi, ancora giovani e sottili, si spezzano, si sciupano, cadono sui prati e aiuole.

Nei momenti di sosta, la Primavera è un miracolo, un balsamo agli occhi.

I papaveri gallesi che l’anno scorso hanno sparso i loro profusi semi, sono ovunque, il giallo così allegro che marca Maggio in queste zone:

Ma la sosta dalle piogge è corta. Il cielo, dopo brevi intervalli di meraviglioso sole, ritorna a piombo, a nuvoloni minacciosi che poi scaricano acqua a lastre. Tutto cambia.

Il mese sta per finire. Maggio, mese delle rose, dei glicini, delle dalie che sostituiranno i tulipani solitamente ormai secchi  e in letargo fino al prossimo Aprile, non sembra ancora arrivare.  Viene in mente quella bella espressione sarda, per indicare qualcosa che non arriverà: “ A Maju mai “, nel Maggio di mai.

Guardo il giardino che cresce verde e rigoglioso sotto l’ennesima pioggia e mi consolo: vedrai, tutto cambia.