Le bacche sono una spettacolosa risorsa per il giardino nei mesi autunnali ed invernali, quando le fioriture son ridotte se non inesistenti ma c’è comunque voglia di un po’ di colore e di varietà.
E allora ecco le belle bacche rosse del Crataegus grignonensis:
(che, ahimé, hanno il brutto vizio di cadere disseminandosi ovunque, così poi le si pesta e la zona diventa un lerciaio), ecco le bacche dell’iris ‘Oogway’ (nel senso che non ho la minima idea di come quell’iris sia capitata nel mio giardino e in quel punto, ai piedi del pero da fiore):
ecco gli spettacolosi semi della magnolia grandiflora, le cui ‘pigne’ scuriscono via via mentre maturano:
ed iniziano ad aprirsi mostrando i semi:
che poi vengono esposti in bella mostra, con grande effetto decorativo:
Molto belle e particolari sono anche le bacche del clerodendron, bell’arbusto che si distingue per i suoi fiori bianchi profumati in primavera e per le bacche in autunno – inverno:
e anche le bacche di questo Crategus laevigata (viste, come il clerodendrum, all’Orto Botanico):
Sempre all’Orto Botanico ho potuto ammirare le belle bacche mature dell’asparagina:
e questo bel rametto di corbezzolo coi suoi frutti e i suoi fiori ed il garbato sfondo del muro che circonda la parte vecchia dell’Orto:
Eppoi c’è la mia nuova Aronia prunifolia:
e il ‘vecchio’, ma sempre decorativo, cotoneaster ad alberetto:
nonché uno spettacoloso cotoneaster visto nel parco vicino a casa:
e una nandina (sempre del parco, ché le mie sono sempre assai avare di bacche, ahimé):
Eppoi, naturalmente, ci sono i cinorrodi, ma a quelli dedicherò uno dei prossimi numeri della rubrica.