Couperin – Leçons de ténèbres

Le lamentazioni del profeta Geremia sulla distruzione di Gerusalemme ad opera dei Babilonesi, nella visione cattolica sono una prefigurazione della solitudine e sofferenza di Cristo abandonato dai suoi Apostoli e tradito da Giuda.
Sono molti i compositori che sono stati attratti da quel testo; fra essi Tomàs de Victoria, e Gesualdo da Venosa. ma anche Thomas Tallis, Palestrina e tanti altri.
In Francia si affermò una particolare sottospecie, quella della Leçons de Ténèbres, o Leçons des Ténèbres.
A questo punto, per comprendere bene, dobiamo fare una incursione nella liturgia cattolica.
Fino alla riforma voluta da Pio XII nel 1955 esisteva un rito che veniva celebrato il giovedì, venerdi e sabato santi, il primo commemorava Cristo catturato e abbandonato dagli Apostoli, quello del venerdì il processo e la salita al calvario, quello del sabato la sepoltura.
Il rito prevedeva la celebrazione di un mattutino e delle laudi. Sennonché si impose prestissimo la tradizione di celebrare il rito la sera precedente e mattutino non poté più essere. Ogni rito serale era diviso in tre notturni più le laudi. Ma la notevole lunghezza dell’ufficio, che andava dall’ora e mezza alle 2 ore e tre quarti, fece sì che molte parrocchie e conventi si limitassero a celebrare il primo notturno e le laudi di ogni serata.
La convenzione voleva che la liturgia iniziasse prima del tramonto e terminasse a notte fatta, di qui il nome di Ufficio delle Tenebre.
Durante il Benedictus, nelle Laudi, venivano spente una dopo l’altra 14 candele, che erano state accese prima dell’inizio della funzione, infilate in un candelabro triangolare, salvo la quindicesima, quella della punta del triangolo, che veniva nascosta dietro l’altare al termine dell’ufficio.

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Il primo notturno della notte del mercoledì prevedeva, tra l’altro la lettura delle Lamentazioni di Geremia suddivisa in tre parti intervallate da due responsori. Di qui il nome francese di Leçons (Letture) de o des Ténèbres.

Nel 1714 per l’Abazia di Longchamp François Couperin compose le “Trois Leçons de Ténèbres pour la nuit du mercredi saint”;  Due di esse sono per voce sola e basso continuo, una, la terza, è a due voci e basso continuo. Una particolarità della messa in musica delle Lamentazioni è che ogni versetto in latino viene preceduto dalla lettera dell’alfabeto con cui inizia il corrispondente versetto in ebraico.E la lettera ebraica è occasione di melismi, e abbellimenti di ogni genere..

La terza Leçons viene unanimemente considerata uno dei vertici assoluti della musica “barocca” per la straordinaria sontuosità delle ormamentazioni, delle appoggiature, dei vocalizzi e l’arditezza delle dissonanze.

A me personalmente procura profonde emozioni ogni volta che la ascolto e spero che sia così anche per chi già la conosce o la ascolta adesso per la prima volta.

In giro si trovano registrazioni con voci femminili, a me non soddisfano per nulla, anche perché in epoca di recupero filologico, è dificile che delle donne cantassero in un convento di uomini. A me piace queste vecchia incisione del controtenore Alfred Deller e del tenore Wilfred Brown. So che molti arricceranno il naso, ma ai gusti non si comanda, no?