I ponti veri – Seconda Parte

Nella prima parte di questa mia rassegna sui ponti ho descritto alcuni dei più bei manufatti del passato. Ora ci inoltriamo al di là del 19° secolo e vediamo cosa abbiamo combinato.

La tecnologia avanza

La rivoluzione industriale, e in particolare l’invenzione del treno e i miglioramenti nelle tecniche metallurgiche e del calcestruzzo, diedero rispettivamente la spinta propulsiva alla costruzione di ponti e la possibilità di affrontare sfide ingegneristiche più complesse.
Si cominciò ad utilizzare materiale nuovi (ferro prima, acciaio poi) con strutture consolidate, come i classici ponti ad arco, che come abbiamo visto nella prima parte, esistono da tempo immemorabile. I ponti ad arco si possono dividere in tre categorie, a seconda di dove risieda il piano stradale rispetto all’arco (ci sono altre classificazioni, ma introducono troppa fisica).
Laddove si debba attraversare una gola stretta, in genere la carreggiata è interamente al di sopra dell’arco (come nella maggior parte dei ponti più antichi). Un esempio moderno è il New River Gorge Bridge, in West Virginia, posto ad una altezza di 267 metri sul fiume sottostante.

La splendida struttura ad arco d’acciaio del New River Gorge Bridge (1977)

Altri ponti ad arco hanno invece la sede stradale che passa sotto all’arco soprastante. Un esempio calzante è il Windsor Railway Bridge, un ponte ferroviario del 19 secolo, realizzato in ferro battuto che attraversa il Tamigi, non distante dalla famosa residenza reale di Windsor.

Il Windsor Railway Bridge (1859) è un classico ponte ad arco in ferro

In molti ponti ad arco l’attraversamento avviene in parte sopra e in parte sotto l’arco, e sono i ponti che in genere hanno la campata di lunghezza maggiore. A tale proposito, il Sydney Harbour Bridge è solo sesto in questa graduatoria, ma non si può ignorarne l’importanza in quanto icona di un intero continente.

L’inconfondibile panorama della Baia di Sydney, con il Sydney Harbour Bridge (1932) che fa da protagonista

L’uso del ferro nella costruzione di ponti in realtà è stato tradotto nei comuni ponti a capriata, relativamente economici da realizzare e spesso utilizzati per il trasporto ferroviario. Sul fiume Po ve ne sono diversi esempi, molto simili tra loro.

Il Ponte della Becca (1912), vicino a Pavia, attraversa il punto in cui il Ticino confluisce nel Po.

Naturalmente anche altre tipologie di ponte vennero impiegate all’epoca, con notevoli sforzi ingegneristici, ad esempio sempre alla fine del 19mo secolo nello stesso venne inaugurato il Forth Bridge, un ponte ferroviario a sbalzo sul fiume Forth in Scozia, oggi iscritto nel patrimonio Unesco.

Foto dell’autore del Forth Bridge (1890) ripreso in tarda serata estiva scozzese

Uno delle tipologie di ponti più utilizzata laddove la campata è lunga è il ponte strallato, tuttora molto utilizzata, non ultimo perché molto appagante dal punto di vista estetico. In questo ponte la sede stradale è sorretta da tiranti che partono da alte torri, posizionate ai due estremi del ponte. Un paio di esempi recenti:

Una suggestiva immagine del Ponte Vasco da Gama (1998), il più lungo ponte interamente in Europa
Il Centennial Bridge (2004) passa al di sopra del Canale di Panama

La necessità di attraversare specchi d’acqua sempre più ampi spinse ad introdurre nuove tecniche costruttive, che culminarono nell’invenzione del ponte sospeso, la tipologia di ponte che ben rappresenta il progresso tecnologico tra 19° e 20° secolo e che tuttora è il tipo di ponte in grado di esprimere le campate più lunghe. In realtà i ponti sospesi, realizzati in corda e senza l’ausilio di torri, erano utilizzati (e lo sono tutt’ora) in zone montane da molto più tempo.
Il primo ponte sospeso lo si deve a James Finley, che progettò il Jacob’s Creek Bridge in Pennsylvania nel 1801 (non durò molto, venne abbattuto nel 1833), ma che, in un design perfezionato, da quel momento venne adottato sempre più spesso. In Europa, o più specificatamente in Gran Bretagna, due ponti si contendono il primato di ponte sospeso più antico tutt’ora funzionante, il Menai Bridge in Galles (cominciato prima, finito dopo) e l’Union Bridge in Northumberland (il viceversa).

Il nome gallese del Menai Bridge (1826) è Pont Grog y Borth
l’Union Bridge (1820), che attraversa il fiume Tweed, fu il primo ponte sospeso “moderno” ad essere utilizzato

A Londra c’è un ponte che tutti conosciamo: in parte ponte sospeso, in parte ponte basculante, è forse secondo solo al Big Ben tra i simboli di Londra, ed è un bell’esempio di ingegneria di epoca vittoriana: il Tower Bridge.

Suggestiva vista al tramonto del Tower Bridge (1894)

Icona di New York, e per una quarantina d’anni il ponte con la campata più lunga del mondo, il Brooklyn Bridge fu il primo ponte sospeso in cui vennero utilizzati cavi in acciaio. E’ talmente famoso che per anni ci siamo portati appresso la sua immagine sottoforma di confezione dei chewing-gum. Si noti che la campata centrale è sospesa, mentre tra piloni e terra è un ponte strallato.

Difficile confondere la struttura del Brooklyn Bridge (1883)

Alla domanda “qual è il più famoso ponte del mondo” in molti, specie nell’universo anglosassone risponderebbero “il Golden Gate!”. La ragione è semplice: inaugurato nel 1937, è stato per più di un quarto di secolo il ponte più lungo al mondo (fino all’apertura del Verrazano-Narrows Bridge nel 1964), e per ancora più tempo quello più alto. L’insolita colorazione rossa e il posizionamento in una baia marina spesso ricoperta di nebbia hanno fatto il resto.

Vista panoramica del Golden Gate Bridge (1937) con San Francisco sullo sfondo
Foto del Golden Gate Bridge ottenuta grazie ad un colpo di culo alla perizia dell’autore mentre era in volo

I record

Quali sono i gli attuali ponti da Guinness dei Primati?
“Il ponte più lungo” è, a mio parere, una categoria non così interessante: in genere sono dei viadotti non particolarmente alti, nemmeno così belli. Ad ogni modo spesso permettono di attraversare lunghi tratti di acqua, per cui dal punto di vista di chi ci passa sopra rivestono maggiore interesse. Il più lungo è comunque il Danyang–Kunshan Grand Bridge, in Cina, lungo 165km (si, chilometri!).

Sarà anche lungo, ma il tutto sommato Danyang–Kunshan Grand Bridge (2010) non è che sia poi così bello…

Molto più affascinante è invece il tema della campata più lunga. Da vent’anni il primatista assouto è l’Akashi Kaikyō Bridge, nei pressi di Kobe in Giappone, il cui tratto compreso tra i due piloni è 1991 metri. Si, ci sono quasi 2 km tra i due piloni!

Per riuscire a riprendere l’Akashi-Kaikyo Bridge (1998) nella sua interezza, bisogna farlo da lontano!

Ma il suo primato non durerà ancora a lungo: in Turchia l’anno scorso hanno incominciato i lavori del Çanakkale 1915 Bridge, un ponte sospeso che “vincerà” lo Stretto dei Dardanelli (e che quindi aprirà un’altra via di comunicazione Europa-Asia oltre a quelle di Istanbul) e la cui campata raggiungerà ben 2023 metri.

Render del Çanakkale 1915 Bridge (Copyright © 2016 canakkale.com Tüm hakları saklıdır)

Tra i ponti strallati ci sono ben tre menzioni da fare. La prima riguarda il ponte a campata singola più lunga, il cui primatista è il Russky Bridge, a Vladivostok, nell’estremo oriente russo, lungo 1104 metri.

La bandiera russa illumina gli stralli del Russky Bridge (2013)

I ponti strallati possono essere costruiti con più piloni in serie: in questo caso il primato se lo aggiudica lo Jiaxing-Shaoxing Sea Bridge, che attraversa la Baia di Hangzou, appena a sud di Shangai: la struttura con sei piloni raggiunge i 2680 metri.

Le luci del Jiaxing-Shaoxing Sea Bridge (2012) si specchiano sulla Baia di Hangzou

Per l’ultima menzione sui ponti strallati, possiamo tornare in Europa. E’ infatti un ponte strallato il ponte più alto del mondo, il Viaduc de Millau. Attraversante il fiume Tarn, si trova nella regione meridionale dei Midi-Pirenei. Come il precedente è un ponte strallato a più campate (6). Il pilone numero 2 è la struttura più alta della Francia (si, più della Tour Eiffel) e garantisce il record di altezza del ponte di 343 metri.

La vertiginosa altezza del Viaduc de Millau (2004)

Vale la pena menzionare anche i ponti più lunghi in altre categorie, perché sono comunque meraviglie ingegneristiche. Il ponte a sbalzo (o cantilever, costruito sui piloni di appoggio e allungato finché le due estremità al centro del ponte si toccano o toccano una campata centrale a travatura) più lungo è il Pont de Quebec (987m), che attraversa il fiume San Lorenzo, e che ha avuto una storia parecchio travagliata, con un paio di crolli e diverse vittime. Fu tuttavia il ponte con la campata centrale più lunga in assoluto quando fu inaugurato, praticamente un secolo fa.

L’imponente struttura del Pont du Quebec (1917)

Tra i ponti ad arco, il primato del più lungo è detenuto dal bellissimo Chaotianmen Bridge, che attraversa il fiume Yangtze nei pressi di Chongqing, in Cina, la cui campata raggiunge i 552 metri.

Lo splendido arco dello Chaotianmen Bridge (2009) sul Fiume Yangtze

Infine tra i ponti a capriata, il record appartiene all’Ikitsuki Bridge, in Giappone, che ha la campata principale di 400 metri.

Non definirei lo Ikitsuki Bridge (1991) un semplice ponte di ferro!

Nella prossima (e ultima) parte, vedremo come la costruzione dei ponti sia passata attraverso episodi critici, crolli e incidenti, che però hanno contribuito a migliorare le conoscenze ingegneristiche che ci permettono di sognare, come pure vedremo, nuovi ponti ancora più lunghi.

In copertina: Negli anni dal 1981 al 1998, il ponte con campata più lunga del mondo non è stato il simbolo di una grande città, in quanto è stato l’Humber Bridge, nella campagna nel nord dell’Inghilterra, tra East Yorkshire e Lincolnshire, qui fotografato all’alba.