Ovunque son cinorrodi…

Ed eccomi a parlarvi dei cinorrodi o, come si dice dalle mie parti alludendo garbatamente alle loro spiccate proprietà astringenti, di stropacùi, i quali, assieme alle bacche, contribuiscono a rendere vario e colorato il giardino invernale.
E allora partiamo da quelli incogniti (sono incogniti semplicemente perché non ricordo più a che rosa si riferiscano), che differiscono l’uno dall’altro per forma e per colore, come questi, di misura media e rosso abbastanza intenso:

questi, più grandi, di forma più allungata e più chiari:

questi, sempre di forma allungata ma più piccini e dal colore più brillante:

questi, minuscolissimi e rossi:

questi, un po’ più grandi, tondi e tendenti allo scarlatto una volta maturi:

e questi, una miriade di pallette rosso chiaro dal grande effetto decorativo:

Eppoi passiamo ai cinorrodi facilmente riconoscibili, vuoi per la forma particolare, come questi di Alexandra Princesse de Luxembourgh:

vuoi perché ad essere inconfondibili sono sia la forma che il colore, come quelli di Drummer Girl:

vuoi perché assieme ai cinorrodi ci sono ancora dei fiori, come nel caso di Castore:

e di Ballerina:

In ogni caso tutti questi cinorrodi, così diversi tra loro, contribuiscono alla bellezza invernale del giardino, una bellezza meno eclatante e più discreta, ma più duratura di quella conferita dalle fioriture.

Pubblicato da Bee

Ape per scelta e antigrillista per DNA, ama parlare di sé in terza persona, spargere serenità e buffezza e raccontare le meraviglie del mondo che ci circonda.