Il dolce alle fragole

Questa è una ricettina più o meno di mia invenzione, nel senso che ho utilizzato una ricetta, trovata in un libro di cucina, per fare una sontuosa crema alle fragole che ho poi impiegato in una specie di tiramisù ‘fragoloso’ che mi piace molto, e che ha l’unico difetto di ‘andar giù’ con la facilità dell’acqua di fonte, eqquindi si finisce con l’impongarcisivi.

Ordunque, principiamo dall’inizio, che è sempre un buon sistema: si prepara lo sciroppo alle fragole con

300 g di fragole mature
300 g di zucchero

Si tagliano a pezzetti le fragole (vabbè, private del ‘cappellotto’ verde e lavate, ma non occorre dirlo, no?) eppoi le si riduce a pappetta col frullatore (io uso quello ad immersione perché si fa prima e si sporca di meno), dopo di che le si passa al setaccio in modo da togliere di mezzo i semini (lo sapevate che botanicamente le fragole sono dei falsi frutti, perché i veri frutti sono quei semini sulla superficie, che si chiamano acheni?) e le fibre che hanno resistito all’opera del frullatore, ottenendo così un liquido denso a cui si aggiunge lo zucchero che si fa sciogliere scaldando il miscuglio.
Una volta ottenuto uno sciroppo limpido lo si può utilizzare direttamente per preparare la crema, oppure lo si può mettere in un barattolo di vetro, chiudendolo quando lo sciroppo è ancora caldo (in questo modo con il raffreddamento si formerà una piccola depressione che aiuterà a conservare meglio lo sciroppo e che permetterà ai nostri uomini di venirci in aiuto aprendoci gentilmente il barattolo quando ne avremo bisogno).
Quando lo sciroppo si sarà raffreddato si potrà conservarlo in congelatore per maggior sicurezza (ché il temibile botulino è sempre in agguato, e anche se per la preparazione della crema lo sciroppo andrà scaldato è sempre meglio non correre rischi).
In questo modo si potrà disporre di sciroppo per preparare questa crema squisita in qualunque stagione dell’anno senza bisogno di vendersi un rene, nel periodo natalizio, per comprare delle fragole scipite.

E veniamo alla crema, per la quale occorrono, oltre allo sciroppo di fragole, anche

500 ml di panna da montare
15 g (3 fogli) di colla di pesce

Si scalda lo sciroppo di fragole e si aggiungono, mescolando bene, i fogli di colla di pesce precedentemente ammorbiditi in acqua fredda (quand’ero ragazzina e vedevo che c’erano ricette che prevedevano la colla di pesce mi chiedevo cosa fosse mai e soprattutto mi chiedevo che senso avesse mettere dentro ad un dolce qualcosa che aveva a che fare col pesce (in realtà si tratta di gelatina essiccata, inodore ed insapore, e il nome deriva dalla procedura di produzione originaria, che prevedeva l’impiego di vescica natatoria e di cartilagine di alcuni tipi di pesce)).
Quando la colla di pesce è stata incorporata con successo allo sciroppo di fragole si spegne il fuoco e si fa raffreddare mescolando di tanto in tanto, e nell’infrattempo si prepara la panna montata che dovrà essere fredda di frigorifero, come pure dovranno essere stati messi a raffreddare in frigo, per qualche ora, il recipiente e la frusta che si adoperano per montarla*.
Bene, una volta che si dispone dello sciroppo tiepido e della panna montata occorre incorporare la panna allo sciroppo, molto cautamente sennò la panna si conturba assai: io di solito metto la panna in una terrina eppoi ci verso dentro, mescolando delicatamente con un movimento dal basso verso l’alto, lo sciroppo.
Quando ho incorporato tutto lo sciroppo la crema è pronta e può essere usata per preparare il dolce alle fragole, per il quale occorrono:

un pacco di savoiardi
1 kg di banane
un bicchiere di Marsala
cioccolato fondente da grattugiare

Si prende un’opportuna teglia (magari di vetro, così l’effetto estetico è migliore) e si mette sul fondo uno strato di savoiardi, li si bagna col Marsala, li si copre con uno strato di crema alle fragole, si mettono le banane tagliate a fette e bagnate col Marsala**, ci si grattugia sopra un po’ di cioccolato fondente, poi si fa un secondo strato di savoiardi, li si bagna col Marsala e si completa l’opera con la rimanente crema di fragole (conviene fare in modo che ne rimanga una quantità sufficiente a ricoprire per bene i savoiardi).
Poi si mette in frigorifero a riposare per almeno mezza giornata (nell’infrattempo, naturalmente, si provvede a ‘ripulire’ i recipienti usati dai residui di crema, eventualmente spotacciandosi fino alle orecchie se lo si ritiene opportuno***) eppoi ci si può serenamente impongare con questo dolce squisito, perfetto sia d’estate che d’inverno.

 

*Questa frase è la miglior dimostrazione del fatto che è sempre bene leggere la ricetta fino in fondo prima di accingersi alla preparazione del manicaretto, qualunque esso sia; d’altro canto, questa profonda verità m’è stata impressa fin da giovinetta dalla mirabile regola del Manuale di Nonna Papera, quella che dice più o meno di leggere sempre la ricetta fino in fondo prima di iniziare, per evitare di scoprire solo alla fine che l’impasto amorosamente preparato va cotto in forno e che il forno non lo si ha.

**Altro bell’esempio di quel discorso che facevo prima sul leggere la ricetta fino in fondo, è bene avere le banane pronte prima di mettersi a ‘montare’ il dolce.

***Nella mia esperienza questa modalità d’azione garantisce i migliori risultati in termini di soddisfazione complessiva.

Pubblicato da Bee

Ape per scelta e antigrillista per DNA, ama parlare di sé in terza persona, spargere serenità e buffezza e raccontare le meraviglie del mondo che ci circonda.