Rosa La France

Immagine tratta da wikipedia

Questa rosa del 1867 rappresenta l’inizio delle rose cosiddette ‘moderne’ perchè è il primo ibrido di tea mai introdotto: è un incrocio tra un ibrido perpetuo (ne ho parlato qui) e una rosa tea, ed ha segnato l’inizio di una tipologia di rose che per molto tempo ha rappresentato ‘la rosa’ per antonomasia.
Sono ibridi di tea (comunemente abbreviati in HT) le classiche rose che si trovano dai fioristi: boccioli eleganti ed appuntiti che si aprono in fiori grandi con i petali leggermente rivolti all’indietro, e La France è stata la prima HT a comparire sul mercato, frutto presumibilmente dell’incrocio spontaneo tra Madame Victor Verdier, un ibrido perpetuo, e Madame Bravy, una rosa tea; al contrario di molte HT del periodo d’oro di queste rose (che inizia nel 1945 con l’introduzione di una rosa, di cui vi parlerò prossimamente, dell’ibridatore Meilland, e finisce qualche decennio più tardi con l’introduzione di un’altra rosa, sempre dell’ibridatore Meilland) La France è profumata e il suo profumo è dolce ed intenso, simile a quello delle rose damascene.

È per me interessante notare come questo tipo di rose, così popolari e diffuse, al punto che per molto tempo (e forse, per alcuni, ancora adesso) per la maggior parte delle persone ‘la rosa’ era l’HT, non goda del favore di molti degli esperti e degli appassionati di giardinaggio, ad esempio Guido Giubbini, grandissimo appassionato di giardini e curatore della rivista Rosanova, le descrive, nel suo articolo “Lo stile delle rose” (Rosanova luglio 2013) con queste parole: “I fiori sono doppi ma non stradoppi, e i grandi petali, con i bordi lievemente arrotolati, si avvolgono intorno al centro creando boccioli spesso molto allungati, di indiscutibile eleganza. Ma il fiore aperto è enorme, simile ad un cavolo dipinto, sempre un po’ volgare.”
Personalmente non ritengo volgari le HT, e La France in particolare proprio non lo è, a parer mio: è una rosa molto bella ed elegante, con l’unico difetto di essere soggetta alle malattie fungine, cosa che la rende poco adatta a prosperare nel clima del posto in cui vivo, e questo è veramente un peccato.

Pubblicato da Bee

Ape per scelta e antigrillista per DNA, ama parlare di sé in terza persona, spargere serenità e buffezza e raccontare le meraviglie del mondo che ci circonda.