Scenari elettorali

A un giorno dalle elezioni politiche, è il momento di analizzare lo stato dell’arte e ipotizzare alcuni possibili scenari post-elettorali. Come noto, le elezioni si svolgeranno con un sistema misto proporzionale-uninominale, il cosiddetto rosatellum. Il 63% circa dei seggi in palio in Italia (i 12 seggi alla Camera e i 6 al Senato riservati alla circoscrizione estera prevedono un diverso meccanismo di elezione) verranno assegnati con il proporzionale, e il restante 37% col classico uninominale first-past-the-post. Le due quote sono collegate in maniera un po’ artificiosa, e il voto è unico (per ulteriori spiegazioni, consultare https://kasbah.altervista.org/contra-rosatellum/).

Ma che parlamento ci consegneranno le elezioni di Domenica 4 marzo, e soprattutto che alleanze governative ne potranno scaturire?

Nonostante i sondaggi abbiano spesso dato pessima prova di sé medesimi in Italia, sono l’unico mezzo che abbiamo per ipotizzare tali futuri scenari. Tutti i sondaggi sono concordi nel dare la coalizione di centrodestra, o CDX (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia) nettamente in testa, con un vantaggio di parecchi punti (dai 6 ai 12, a seconda) sulle altre due forze principali: la coalizione ci centrosinistra, o CSX (Partito Democratico, +Europa, Insieme, Civica Popolare e SVP) e il Movimento 5 Stelle, o M5S. Dovrebbe entrare in parlamento Liberi e Uguali, formato da varie liste alla sinistra del PD e guidato dal presidente del Senato Piero Grasso, quotato di percentuali dal 4 al 6%, mentre le restanti forze non dovrebbero riuscire a superare le varie soglie di sbarramento. La distribuzione territoriale del voto dovrebbe garantire il dominio del CDX nei collegi uninominali del nord, con le eccezioni di Trentino Alto Adige e zone borghesi di Milano e Torino dove il CSX può essere competitivo. Il CSX dovrebbe tenere le roccheforti di Emilia Romagna e Toscana, nonostante il CDX trainato dalla Lega possa creare serie difficolta’ e alcune zone di Roma. Il resto del centro-sud, se si esclude la Lucania dove il CSX potrebbe battersela, sarebbe conteso tra CDX e M5S. Negli ultimi giorno si susseguono voci più o meno attendibili (direi meno, a giudicare dai precedenti) di crolli del PD e boom del M5S. Sulla base di questi numeri, quali scenari per il post voto?

Proverò ad elencarne alcuni, e le condizioni per cui si potrebbero verificare, anche se va ricordata l’imprevedibilità della politica italiana.

1) Maggioranza del CDX

Perché si verifichi tale scenario, il CDX deve essere la prima coalizione con un vantaggio piuttosto netto su CSX e M5S, in modo da massimizzare il numero di collegi uninominali vinti, dove basta una maggioranza di un voto per ottenere un eletto. Perché’ questo accada, dovrebbe ottenere un margine probabilmente superiore al 10% su entrambe le altre forze. Da qui nasce la soglia del 40% di cui tanto si parla, che in sé non vuol dire nulla, ma che porterebbe probabilmente a tale esito. Un buon risultato di LeU aiuterebbe a tale scopo. In tal caso la coalizione di CDX governerebbe senza grossi problemi, in caso di emergenza con il probabile aiuto di qualche ‘responsabile’ proveniente dalle liste di opposizione (fra esplusi grillini, lorenziniani, radicali e altro la lista di papabili è lunga). Il premier spetterebbe al partito che avrà ottenuto più voti nella quota proporzionale, realisticamente Tajani in caso sia Forza Italia o Salvini in caso sia la Lega. Una premiership salviniana potrebbe portare a forti tensioni con l’UE, e fra Forza Italia e il PPE, ma questo tipi di scenari è al di là degli scopi di questo articolo. La leadership renziana del PD sarebbe con ogni probabilità irreversibilmente compromessa.

2) CDX di poco sotto la maggioranza, CSX e M5S vicini

Questo scenario è forse il più probabile a giudicare dai sondaggi pre-elettorali. Il CDX si configurerebbe nettamente come prima forza, sia in termini di voti che di seggi, ma non sarebbe in grado di governare coi soli parlamentari eletti. E’ necessario a tal scopo che il CSX sia molto competitivo nei collegi delle regioni rosse e delle grandi città del centro-nord, e che il M5S lo sia nei collegi meridionali. Le conseguenze in questo caso sarebbero totalmente imprevedibili, e dipenderebbero moltissimo dalla distribuzione dei voti all’interno della coalizione di CDX e dalla lotteria dei collegi uninominali. In caso il CDX sia a pochi seggi dalla maggioranza assoluta, non è da escludere un governo configurato come nel punto 1 con l’appoggio di alcuni responsabili ex grillini, lorenziniani o radicali. Con numeri meno favorevoli per il CDX, diciamo sotto i 300 seggi alla camera e 150 al Senato, ciò sarebbe quasi impossibile. Nel caso, sarebbe comunque molto difficile un’alleanza di larghe intese fra PD-FI e centristi, visto che la forza di Lega, FDI e M5S renderebbe quasi impossibile una maggioranza di quel tipo, anche se non è da escludere una scissione di responsabili maroniani. D’altro canto, sarebbe assai complicata anche la formazione di maggioranze alternative come PD-M5S-LeU o M5S-Lega-FDI, visto che ogni configurazione avrebbe maggioranza minime e dunque sarebbe assai vulnerabile. Non sarebbe da escludere un governo del presidente che cerchi in qualche modo di cambiare per l’ennesima volta la legge elettorale.

3) CDX sotto la maggioranza, M5S nettamente sopra il CSX

Questo scenario prevede un crollo del CSX su percentuali molto basse, vicine al 25%, e un ottimo risultato del M5S, attorno al 30%. Il CDX sarebbe la prima coalizione sia come voti che come seggi, e rispetto al punto 2 guadagnerebbe molti collegi nelle regioni rosse e nelle grandi città del centro-nord ma la maggioranza sarebbe impedita dai molti collegi che perderebbe al sud verso il M5S. Questo scenario porterebbe a un parlamento balcanizzato, con Lega fortissima, vista la preponderanza del nord, e M5S ago della bilancia. La leadership renziana del PD sarebbe con ogni probabilità agli sgoccioli. Da escludere in tale contesto sia un governo di CDX sia un governo di larghe intese, per mancanza di numeri. Sarebbe impossibile escludere il M5S dal governo, con possibili alleati sia a destra (Lega-FDI) sia a sinistra (PD post renziano-LeU). E’ probabile che Di Maio otterrebbe un incarico esplorativo, anche se e’ difficile i ministri presentati negli ultimi giorni sarebbero effettivamente confermati. Più verosimile la presenza di tecnici d’area compatibile con gli alleati di governo.

4) CDX poco sotto la maggioranza, CSX nettamente sopra il M5S

Lo scenario forse migliore per Renzi e il PD. Prevede un CDX sotto attorno al 35-37%, un CSX attorno al 30%, e un M5S attorno al 25%. Il CDX sarebbe ovviamente primo come voti e seggi, ma il buon risultato del CSX nel centro-nord impedirebbe il raggiungimento della maggioranza assoluta. Al contempo, il CDX vincerebbe quasi tutti i collegi meridionali nelle sfide col M5S, il che rafforzerebbe molto il peso parlamentare di FI e centristi. In tal caso, l’esito complessivo dipenderà da quanti seggi mancheranno al CDX per la maggioranza. In caso siano pochi, potrebbe governare con vari responsabili come al punto 2. Altrimenti, lo scenario più realistico sarebbe un governo fra PD-FI e centristi vari, magari con gli espulsi grillini ed eventuali scissionisti maroniani. Il buon risultato del CSX consentirebbe al PD di essere il primo gruppo parlamentare di tale coalizione di larghe intese, e ciò realisticamente porterebbe alla permanenza di Gentiloni a Palazzo Chigi. Non è però da escludere Tajani, in caso di scenari leggermente diversi, tipo una Forza Italia molto alta e superiore al PD come forza parlamentare.

5) Altri scenari

Perché si avverino scenari alternativi a questi quattro, la conditio sine qua non sarebbe un enorme errore dei sondaggi, che ribalti totalmente gli ordini di grandezza esposti nelle premesse. Un CSX come prima coalizione, o un M5S in testa, sono scenari talmente improbabili che non penso nemmeno valga la pena ipotizzarli. Alleanze come M5S-LeU, o CSX-LeU, di cui si sente talora parlare, sarebbero possibili sono in caso di crollo totale del CDX, che pare francamente impossibile.

Comunque fra una dozzina di ore sapremo quale di questi scenari si sarà verificato!